Brianza. Il sipario sull’anno 2023 sta per calare. Insieme a lui si chiude anche un importante capitolo economico: il prossimo 31 dicembre – data da segnare in rosso sul calendario – è la data di scadenza degli ISEE elaborati nel 2023. Tuttavia, il varco temporale tra il vecchio e il nuovo anno non segna solo un cambio di calendario ma anche l’inizio della frenetica corsa per le dichiarazioni ISEE 2024. Un passaggio cruciale, che ha implicazioni dirette sul panorama delle prestazioni sociali.
ISEE 2024 e ASSEGNO UNICO
In questo contesto, chi già usufruisce di prestazioni legate al valore ISEE è chiamato a presentare la nuova dichiarazione entro tempi stretti, con un focus particolare per chi è beneficiario dell’ASSEGNO UNICO. La finestra temporale per effettuare l’ISEE si chiude entro la fine di febbraio, momento in cui è necessario confermare l’importo con le dovute maggiorazioni.
Dal 2023 infatti il rinnovo è automatico, ma resta obbligatorio per la famiglia rinnovare l’Isee e comunicare eventuali variazioni che incidono sull’importo. Se per il 2024 non si aggiorna l’Isee, l’importo dell’Assegno unico universale si riduce al minimo. Per richiedere l’Isee 2024 si ha tempo fino al 29 febbraio 2024, altrimenti da marzo si subirà il taglio.
SCADENZA DA SEGNARE IN AGENDA
I tempi stringono anche per i percettori della Carta Dedicata a Te e del Supporto per la Formazione e il Lavoro, con un limite ISEEE di 6.000 euro. Analogamente, chi, dal 1° gennaio, può richiedere il nuovo Assegno di inclusione – destinato a sostituire il Reddito di Cittadinanza per i nuclei con componenti minorenni, disabili o over 60 e un limite ISEE di 9.360 euro – deve attenersi a scadenze serrate.
Le sedi CISL del territorio, consapevoli dell’importanza di questo processo, offrono la possibilità di prenotare un appuntamento. I cittadini possono farlo utilizzando l’app NoiCISL, visitando il sito web www.cafcisl.it o chiamando il numero verde 800.800.730.
“Abbiamo già tutti i documenti che servono per l’Isee 2024: redditi e patrimonio mobiliare e
immobiliare sono riferiti al 2022 – sottolineano – quindi servono le CU o la dichiarazione dei redditi 2023 e valore e giacenza media dei conti correnti al 31 dicembre 2022″.
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