Politica

Marco Cappato al carcere di Monza: “la politica dà risposte sbagliate, bisogna andare dalla parte opposta”

A poco più di un mese dalle elezioni di ottobre, Cappato sceglie di visitare il penitenziario locale mettendo in luce le gravi carenze della struttura. Ecco le dichiarazioni del canditato

Marco Cappato
Marco Cappato

Monza. Marco Cappato, noto attivista e candidato alle prossime Elezioni Suppletive (22 e 23 ottobre, ndr) nel Collegio senatoriale precedentemente rappresentato da Silvio Berlusconi, ha trascorso la mattina di oggi, mercoledì 6 settembre, al carcere di Monza, visitando i detenuti e prendendo visione delle condizioni di vita all’interno della struttura. La visita mirava a comprendere le sfide affrontate dai cittadini detenuti, spesso dimenticati dalla politica, ma che continuano a vantare diritti costituzionali.

Una delle principali preoccupazioni di Cappato è stata la questione della depenalizzazione, delle misure alternative e del diritto alla salute, soprattutto in termini di salute mentale, per la popolazione carceraria.

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Al termine della visita, Marco Cappato ha dichiarato: “In carcere emergono con ancora maggiore chiarezza le grandi questioni sociali. La politica propone soluzioni sbagliate, come l’aumento delle pene e la creazione di nuovi reati. Dobbiamo invece puntare alla depenalizzazione dei reati senza vittime, come quelli legati alle droghe e all’immigrazione, e potenziare le misure alternative che contribuiscono a ridurre la recidiva. Inoltre, dobbiamo porre la salute, soprattutto quella mentale, al centro delle nostre preoccupazioni – aggiunge – La mancanza di servizi al di fuori del carcere costringe le persone a cercare cure all’interno. Alcune di queste persone soffrono e non dovrebbero essere qui. Monza è un punto di riferimento per la salute mentale nella zona, e pertanto, occorre una struttura in grado di rispondere in modo più specifico alle situazioni più delicate. Spero che la mia proposta di un dibattito elettorale venga accolta. Dal carcere, possiamo trovare soluzioni per i diritti di tutte le persone, sia per chi è dentro che per chi è fuori.”

Approfondimento: i dati del carcere di Monza

Attualmente, il carcere ospita 715 detenuti, mentre la capacità regolamentare è di 411 posti. Di questi detenuti, 500 sono condannati definitivi, mentre 151 sono in custodia cautelare. La popolazione carceraria comprende 347 stranieri e 70 giovani adulti tra i 18 e i 25 anni.

Ci sono 370 tossicodipendenti, di cui 18 in trattamento. Inoltre, il 26% dei detenuti è diagnosticato come ludopatico.  Quasi 200 detenuti sono diagnosticati con patologie psichiatriche. Nel 2022, si sono verificati 213 casi di autolesionismo e 3 casi di suicidio. Nel 2023, i casi di autolesionismo sono stati 78, mentre i casi di suicidio sono stati 0.

Pianta Organica

La Polizia penitenziaria dispone di una pianta organica di 321 persone, con 296 in servizio.
Gli educatori hanno una pianta organica di 8 persone, con 5 in servizio. Il personale sanitario include 3 psicologi (lunedì/venerdì mattina). Nel reparto medico, la pianta organica prevede 1 dirigente e 12 medici, ma solo 1 dirigente e 7 medici sono effettivamente presenti (di cui 1 di notte e circa 2 durante il giorno). Gli infermieri comprendono 1 capo sala e 13 infermieri nella pianta organica, ma solo 1 capo sala e 9 infermieri sono in servizio (di cui 4 al mattino, 4 al pomeriggio e 1 di notte).  La presenza di dentisti è carente.

Nel carcere di Monza i detenuti trascorrono 4 ore all’aperto e 12 ore in cella dalle 20:00 alle 8:00 (trattamento intensificato).

 

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