Indy Autonomous Challenge, il Politecnico di Milano porta a casa un’altra vittoria. Durante il MiMo la squadra PoliMove, capitanata dal professore prof. Sergio M. Savaresi, ha vinto infatti la prima prova a cronometro tenutasi su un circuito europeo. Cresce quindi il numero di trofei in bacheca: l’università aveva infatti già ha vinto a Las Vegas, gennaio 2022, la prima gara “head-to-head”.
Indy Autonomous Challenge, l’intervista al prof. Savaresi del Politecnico di Milano
“Siamo molto contenti di aver vinto qui a Monza. – afferma il professore – Giocavamo in casa, ma abbiamo avuto anche un sacco di problemi: abbiamo dovuto usare la macchina di riserva e c’era tanto lavoro da fare. Si è pure rotto il motore proprio all’ultimo giro, ma siamo riusciti lo stesso a fare il tempo utile per la vittoria”.
Quali sono le aspettative per questo campionato? Quali implicazioni avrà nel mondo stradale?
“Questo campionato non nasce con l’obiettivo di fare spettacolo, ma di spingere al limite le tecnologie per la guida autonoma. Mettere così a dura prova i sistemi permettere di alzare sempre più il livello dell’innovazione”.
Avete ricevuto la prima licenza ufficiale di guida per un pilota virtuale: cosa rappresenta questo riconoscimento?
“E’ stato un momento nel suo piccolo storico, ma anche emozionante. Era necessario per rispettare le normative ACI a proposito delle licenze di guida per i piloti. Di fatto però chi ha in mano la “patente” non è il pilota virtuale, ma il team principal”.
Quali sono le sfide nel programmare un auto per un giro in pista a Monza?
“Ci sono tre cose molto difficili: la localizzazione, la decisione della traiettoria e il controllo del veicolo. In questo caso però non c’era l’ostacolo della traiettoria perché erano prove cronometrate”.
Quali rivali vi fanno più paura?
“Oltre a noi ci sono due squadre molto forti: la TUM Autonomous Motorsport di Monaco e la TII UNIMORE Racing dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Si sono dimostrati degli avversari fortissimi e ci hanno spronato a fare sempre meglio”.
commenta