Il passaggio generazionale, le acquisizioni e le cessioni di quote, le esigenze personali o familiari. Le motivazioni per cui un imprenditore ha la necessità di capire con esattezza quanto vale la propria azienda possono essere numerose e ugualmente importanti.
Ci sono diversi metodi di analisi, basati su differenti criteri (patrimoniali, reddituali, misti, finanziari) che vengono utilizzati per la valutazione, ma il più semplice e dimostrabile è sicuramente quello del mercato. Che è stato centro dell’evento organizzato da Confimi Industria Monza e Brianza e Confimi Bergamo, in collaborazione con Top Qualitas srl.
IL METODO
“Per calcolare il valore di un’azienda si può scegliere il metodo patrimoniale, quello misto reddituale-patrimoniale e quello sui flussi di cassa – spiega nel corso dell’evento che si è tenuto presso “La Camilla” di Concorezzo il Dott. Maurizio Dal Mas, commercialista, consulente societario e fondatore degli Studi Professionali Associati.
“Si tratta, però, di metodi che hanno un tasso di complessità abbastanza alto, mentre il metodo dei multipli aziendali basato sul mercato è empirico perché fa riferimento ad operazioni effettivamente concluse per società comparabili alla propria”, continua
IL VALORE DI UN’AZIENDA
Alla base del metodo basato sul mercato ci sono banche dati internazionali che permettono di acquisire una serie di dati aziendali pubblici. “Si tratta di un meccanismo simile a quanto avviene nel mercato immobiliare dove l’OMI (Osservatorio del Mercato Immobiliare), grazie alla consultazione dei contratti depositati all’Agenzia delle Entrate, arriva a definire il prezzo medio al metro quadro” spiega Dal Mas.
“Nel caso dei multipli aziendali, accedendo ad apposite banche dati, si acquisiscono una serie di elementi qualitativi e quantitativi che permettono di raffinare la ricerca in maniera sempre più dettagliata – continua il fondatore degli Studi Professionali Associati – il risultato finale consente di ottenere, in modo molto definito, il valore di mercato di un’azienda, nello specifico settore merceologico e nel territorio di riferimento”.
IL CASO PRATICO
Nel corso dell’evento organizzato da Confimi Industria Monza e Brianza e Confimi Bergamo, che è stato moderato dalla Dott.ssa Vanna Polvere, manager “Il Sole 24 Ore”, gruppo editoriale del quale Top Qualitas S.r.l. è partner, c’è stato spazio anche per un esempio pratico di come funziona il metodo dei multipli aziendali come strumento di valutazione.
“Abbiamo immaginato il caso di una società di capitale e per determinarne il valore abbiamo interrogato la banca dati inserendo una serie di criteri – chiarisce Dal Mas – prima di tutto abbiamo concentrato la nostra analisi ipotizzando che gli acquirenti fossero altre società di capitali, quindi non banche o fondi. Abbiamo ottenuto inizialmente oltre 2milioni e 300mila risultati utili”.
Progressivamente la ricerca è stata sempre più raffinata definendo, ad esempio, il tipo di operazione, il settore merceologico e il livello di fatturato. “A quel punto il numero di aziende reali comparabili a quella del nostro esempio erano 54 – continua – da qui la banca dati calcola il moltiplicatore basato sul valore dell’EBITDA (Earnings Before Interests Taxes Depreciation, in pratica il margine operativo lordo, Ndr) della specifica azienda”.
I LIVELLI
La valutazione del valore di un’azienda, ottenuto con il metodo dei multipli aziendali, è solo un primo step dei servizi che in questo ambito mettono a disposizione gli Studi Professionali Associati, che hanno sede a Merate e offrono una consulenza integrata e multidisciplinare grazie ad un gruppo di professionisti esperti nelle materie fiscali, legali e del lavoro.
“La ricerca effettuata con le banche dati ci permette di preparare una presentazione strutturata di un’azienda in base alla sua valutazione – spiega Dal Mas – per porsi sul mercato in modo adeguato; non solo, la banca dati offre un livello più sofisticato di informazioni, offrendo una panoramica dettagliata delle operazioni concluse, permettendo così di conoscere chi sta facendo shopping nel mio territorio e, magari, nel mio settore merceologico”.
“A questo secondo livello, se ne può aggiungere un terzo – conclude – in base agli standard dell’Organismo italiano di valutazione, eliminando i risultati irragionevoli e quelli meno probabili, si ottiene un quadro aziendale personalizzato e fatto su misura”. Insomma, anche per le imprese, un po’ come nei rapporti umani quotidiani, conoscere bene se stessi è il modo migliore per capire come relazionarsi agli altri.
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