Delusione

Pedemontana: sfuma l’ipotesi di un ricorso al Tar dei Comuni

Secondo diversi legali, servirebbe solo a guadagnare qualche mese. Intanto le trivelle scavano a Arcore-Usmate e Desio.

pedemontana usmate mar23
I carotaggi tra Usmate e Arcore.

L’idea della crociata giudiziaria che si sperava potesse frenare i tempi di realizzazione di Pedemontana è tramontata. L’ipotesi del ricorso al Tar da parte dei sindaci della provincia, passaggio per i quale i tempi scadono il 21 marzo, non ha superato l’esame di molti giuristi. Rischia così di trovarsi in solitaria il sindaco di Lesmo Francesco Montorio che nelle ultime settimane, tra chat dei sindaci e incontri, ha provato a trascinare la massa. I segretari comunali di diverse città e i loro consulenti legali si sono messi al lavoro ma l’esito dell’esame è un lungo elenco di note critiche rispetto a un’eventuale azione giudiziale.

IL PIANO E I PARERI

Il piano era questo: un’azione di opposizione alla proroga della pubblica utilità degli espropri necessari alle corsie aggiuntive. Una mossa che si sperava potesse imporre un freno alle procedure e, nella migliore delle ipotesi, far tornare l’iter al punto di partenza: attese lunghe che si contava potessero affogare il progetto. Sono diverse però le letture di alcuni legali coinvolti. Secondo pareri piuttosto accreditati, il ricorso al Tar potrebbe anche avere buone prospettive di riuscire, ma i benefici sarebbero esigui: solo qualche mese di ritardo nell’iter. In caso di annullamento della proroga sulla pubblica utilità degli espropri, a restare scoperta di questo requisito necessario sarebbe solo la parte di iter da gennaio 2023 a oggi. Tutti salvi invece gli espropri precedenti. Unica conseguenza pratica: sarebbe impossibile procedere per i nuovi espropri fino a un nuovo provvedimento che sancisca la pubblica utilità. Provvedimento che Cal potrebbe perfezionare nel giro di breve, dopo l’aggiornamento del piano particellare.

I DUBBI

Vale la pena, si chiedono gli amministratori e i legali, imbarcarsi in un ricorso per un vantaggio così esiguo? Qualcuno tra i segretari comunali interpellati avrebbe poi sottolineato le motivazioni troppo deboli, nel caso dei Comuni confinanti ma non intaccati direttamente dal tracciato. Difficile ravvedere in modo inequivocabile quel rischio di danno al territorio indispensabile per giustificare un’azione giudiziale. Nelle chat dei sindaci, le defezioni si sarebbero susseguite in una lunga catena, nella giornata di ieri e in quella di oggi. Salvo colpi di scena, insomma, il piano B dei territori di Brianza è andato in fumo. Ed è questo il motivo della conferenza stampa organizzata per oggi, 10 marzo, alle 16, nei pressi della Yamaha di Lesmo, da uno dei comitati contro Pedemontana della tratta C. C’è chi non vuole arrendersi allo scempio ambientale che incombe sulla Brianza e in questo quadro i carotaggi delle trivelle a Usmate-Arcore, così come a Desio, suonano come tamburi di guerra.

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