Con il voto delle primarie di ieri si chiude il lungo percorso costituente messo in piedi dal Partito Democratico volto a disegnare il nuovo partito. Con il 53,80% dei voti Elly Schlein è la nuova segretaria nazionale. La 37enne, deputata, già vicepresidente dell’Emilia-Romagna, ha avuto la meglio su Stefano Bonaccini, attuale governatore dell’Emilia-Romagna, fino a pochi giorni fa considerato il favorito.
La conferma definitiva della vittoria di Schlein è arrivata nella tarda serata di ieri, domenica 26 febbraio, quando dal Nazareno è arrivata la conferma relativa ai voti che piano piano arrivavano dai territori. La neo-segretaria è andata bene soprattutto nelle grandi città, dove già aveva riscontrato grande successo nella fase delle Convenzioni, le primarie aperte solo agli iscritti PD.
Il contesto
Le primarie del Partito Democratico si sono svolte ieri, domenica 26 febbraio, dopo un lungo percorso costituente e a 7 giorni dalla chiusura delle Convenzioni, cioè il momento del voto aperto solo agli iscritti PD. Tante le file ai seggi documentate dalla stampa e dai militanti dem, soprattutto nelle grandi città. “Una grande festa di democrazia e partecipazione”, ha commentato il segretario uscente Enrico Letta, che ha simbolicamente lasciato ieri sera il posto al vincitore. L’elezione effettiva della nuova leader dei dem avverrà solo nelle prossime settimana, in occasione dell’assemblea nazionale del partito che probabilmente si terrà nel mese di marzo.
Chi è Elly Schlein?
Schlein è nata a Lugano, in Svizzera, e ha 37 anni. Suo nonno materno era Agostino Viviani, partigiano e poi senatore del Partito Socialista. La madre è italiana, mentre il padre è statunitense. Schlein arrivò in Italia a 19 anni e si stabilì a Bologna, dove studiò alla facoltà di giurisprudenza. Fu in quegli anni che diventò politicamente attiva: venne eletta due volte nel Consiglio di facoltà e nel 2008 partecipò come volontaria della campagna elettorale di Barack Obama. Nel 2014 nelle liste del Partito Democratico e vicina al brianzolo Pippo Civati si candidò alle Europee ottenendo circa 53mila preferenze. Aveva 29 anni. Nel 2015 Schlein uscì dal Partito Democratico in polemica con la svolta imposta al partito da Matteo Renzi per unirsi a Possibile, il partito di sinistra fondato da Civati. Si riavvicinò al PD nel 2019 poco prima delle elezioni regionali in Emilia-Romagna: in quell’occasione creò la lista Coraggiosa, che ottenne il 3,77%. Schlein risultò la candidata più votata e il governatore Stefano Bonaccini, che vinse confermandosi per un secondo mandato consecutivo, la nominò vicepresidente. Deputata dallo scorso 25 settembre, ha ripreso la tessera del Partito quando ha annunciato di volersi candidare al ruolo di segretaria nazionale. Ha vinto ieri le primarie del PD: adesso verrà confermata in occasione della prima assemblea nazionale.
Come è andato il voto in Brianza?
Elly Schlein si conferma la candidata della Brianza. Dopo il buon risultato registrato durante le Convenzioni Schlein è prima anche nel voto delle primarie aperte. I voti presi da Schlein sono 8272, contro i 4146 di Bonaccini. La candidata dem vince quasi ovunque, anche a Monza (dove Bonaccini aveva registrato un +10% rispetto alla sfidante durante il voto degli iscritti), Cesano Maderno, comune del consigliere regionale Gigi Ponti che a Bonaccini aveva fatto un importante endorsement e a Brugherio, città del segretario del PD provinciale Pietro Virtuani, il quale è nella lista brianzola a sostegno del governatore dell’Emilia Romagna. Bonaccini va meglio della sfidante solo ai seggi di Seveso 1 e Vimercate Ruginello. A scrutinio ultimato il risultato in Brianza è molto netto: risulta la più votata con il 66,60% dei consensi.
Il voto brianzolo, nel dettaglio, è disponibile qui.
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