Sicurezza

È allerta sul quartiere stazione di Carnate: l’ex scatolificio, rifugio abusivo

Domenica scorsa l'Unità di Strada della Croce Rossa di Villasanta ha abbandonato il campo, per timore di una rissa.

ex scatolificio Bestetti carnate

È stato di allerta sul quartiere stazione di Carnate: l’ex Scatolificio Bestetti, stabile in disuso da quasi 10 anni, è diventato un rifugio per senza tetto e clandestini. Perfino i volontari della Croce Rossa di Villasanta, veterani dell’unità di strada e impegnati da tempo in un progetto mirato, stanno incontrando difficoltà. Troppa tensione e una situazione a rischio rissa hanno costretto la squadra di volontari in servizio domenica sera, 15 gennaio, a lasciare il campo. È quanto ha confermato il sindaco Rosella Maggiolini spiegando di aver già trasmesso la relazione di Croce Rossa alla stazione dei Carabinieri di Bernareggio. Niente di nuovo, per le istituzioni, perché il problema è emerso da tempo e la soglia di attenzione, negli ultimi mesi, si è alzata. In programma c’è un incontro tra sindaco e prefetto che potrebbe condurre, malgrado nessuno al momento lo confermi, a un’azione di sgombero da pianificare con un adeguato spiegamento di forze. Lasciando da parte le ipotesi e restando sui fatti nudi e crudi, quello che emerge è che l’ex scatolificio è diventato una potenziale minaccia all’ordine pubblico.

SINDACO E CARABINIERI

Rosella Maggiolini sindaco di Carnate

Domenica sera, il servizio settimanale della Croce Rossa, è degenerato quando il gruppo di senza tetto accorsi alla stazione mobile per viveri e te caldo ha iniziato ad alterarsi litigandosi le coperte. “Ho informato i carabinieri – ha commentato Maggiolini – anche perchè queste persone svolgono un servizio volontario e prezioso ed è importante che possano continuare a farlo in sicurezza”. Il servizio in questione era uno degli appuntamenti settimanali in cui la Cri Villasanta prova ad agganciare i senza dimora.  Offre generi di conforto, spesso con l’obiettivo a lungo termine di un recupero.

 

I FATTI DI DOMENICA

Il clima positivo inziale instaurato con una decina di occupanti abusivi dell’ex scatolificio si è guastato con l’arrivo di una donna italiana, appena maggiorenne. Ha iniziato a pretendere più coperte dai volontari. Quando il gruppo è passato dalle parole ai reciproci spintoni, con un alto rischio che si arrivasse a una rissa, l’unità di strada ha battuto in ritirata. Non sarebbe peraltro la prima volta, segno che la situazione rischia di sfuggire al controllo. “Sulla zona della stazione stiamo facendo un grosso lavoro da mesi – ha detto il sindaco – con ordinanze specifiche, come quella estiva contro la vendita di alcolici la sera, e con la presenza forte dei carabinieri locali”. Carabinieri che nell’ultimo anno hanno intensificato i pattugliamenti mirati sul quartiere.

LA QUESTIONE URBANISTICA

Il tema cruciale tuttavia è quello urbanistico. L’edificio in questione, in disuso ma in buone condizioni strutturali, è un rifugio ideale per i senza dimora che arrivano spesso la sera, con gli ultimi treni, e ripartono all’alba. Si tratta di un numero di persone non definito,  in continua rotazione, in larga parte straniere, anche molto giovani. Lo stabile è privato e al momento, ha detto il sindaco, “non ho ravvisato le condizioni per emanare delle ordinanze nei confronti della proprietà che ha anche attivato uno servizio di sorveglianza privata”. I confronti tuttavia sono costanti, le lettere dal municipio frequenti “e l’ultima telefonata è di stamattina”, ha detto Maggiolini nella giornata di oggi, 17 gennaio. All’orizzonte dovrebbe esserci una riqualificazione dello stabile che, da pgt, ha una destinazione commerciale. Un piccolo polo che comprenda fast food e media distribuzione parrebbe essere la prospettiva più probabile. Prima, però, c’è la questione sicurezza da risolvere.

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