Caldo record

5 gennaio 2023: il giorno d’inverno che si crede primavera previsioni

15 gradi di Massima a Monza, già 8 gradi all'alba: il meteorologo Galbiati spiega che dipende da anticiclone africano e Foehn insieme. Ma sabato tutto cambia.

flavio galbiati

Temperature massime di 15 gradi a Monza, già 8 gradi all’alba e orizzonti non troppo diversi anche dove generalmente si gela, con i 18 gradi di Aosta. Cronaca di una giornata invernale che crede d’essere primaverile. Il quadro, sotto gli occhi di tutti i brianzoli (e non) lo ha confermato anche l’esperto Flavio Galbiati, meteorologo e volto noto sul piccolo schermo per le previsioni meteo. Annunciando che però l’Epifania, insieme alle feste, si porterà via anche questa giornata tersa e calda da sembrare d’aprile.

IL METEOROLOGO FLAVIO GALBIATI

“Fino a metà gennaio i dati non fanno prevedere immissioni di aria gelida – ha spiegato – tuttavia già da sabato, con maggiore intensità domenica, una perturbazione atlantica avvicinerà il clima alla normalità di questo periodo, con piogge e nevicate alle quote medie sulle Alpi. D’altra parte di pioggia abbiamo ancora bisogno, con i laghi tuttora sotto la media e i ghiacciai in sofferenza”.

La giornata di oggi, peraltro, è il picco di un periodo che dura da settimane, intensificatosi dai giorni prima di Natale. Tutta questione di una massa d’aria, ha precisato l’esperto, l’anticiclone africano, un ospite che si presenta raramente in pieno inverno. L’aria è mite e se ne accorgono innanzitutto in montagna con piste da sci sorprendentemente calde. Risultato in Pianura Padana, invece, “quel ristagno che nei giorni scorsi ha dato origine anche a qualche nebbia e foschia”. A scombinare questo quadro è stato un tiepido vento di Foehn che da un lato ha spazzato via umidità, foschie e plausibilmente anche un po’ di Pm10 (i dati Arpa saranno disponibili domani), dall’altro ha fatto salire ulteriormente la colonnina del termometro. Giorno da bucato steso all’aria, direbbero le nonne.

INQUINAMENTO

Lo sguardo resta puntato, al di là delle speranze dei vacanzieri in partenza, sul fattore inquinamento che mediamente risente delle condizioni meteo di ristagno come quella dei giorni scorsi. Galbiati, noto ambientalista, coglie l’occasione per rinnovare l’appello a un consumo più sostenibile per provare a invertire la rotta registrata negli ultimi mesi, purtroppo sempre fuori dai parametri di sicurezza sul Pm10. “I fattori di incidenza sono tanti – dice – e non solo quelli più scontati. Vedo persone venire via dal mercato dopo avere caricato in macchina le cassette della frutta da bruciare nei camini. Magari si tratta anche di camini aperti. Queste abitudini sono altamente inquinanti”. Senza contare l’abbuffata di pm10 del Capodanno: “un amico di Seregno, con un rilevatore, ha misurato i valori la notte di San Silvestro – ha raccontato Galbiati – e arrivavano a 200 µm contro i 50 raccomandati”.

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