Politica

Gioie e dolori di chi da un anno fa il sindaco. Intervista a Francesco Cereda il primo cittadino di Vimercate

Si fa presto a dire sindaco, ma com’è davvero guidare un’amministrazione comunale? Dialogo con i candidati sindaci eletti alle Amministrative 2021. La prima intervista l'abbiamo realizzata con Francesco Cereda, primo cittadino di Vimercate. 

Francesco Cereda sindaco di Vimercate

Si fa presto a dire sindaco, ma com’è davvero guidare un’amministrazione comunale? Dialogo con i candidati sindaci eletti alle Amministrative 2021. La prima intervista l’abbiamo realizzata con Francesco Cereda, primo cittadino di Vimercate.

Governare la sua città è come se lo aspettava?

C’è una complessità che da fuori non ti aspetti. Interventi che da comune cittadino o anche da consigliere (io lo sono stato) possono sembrare una cosa da poco, magari richiedono un anno. E, attenzione, non certo per colpa dei dipendenti pubblici, anche perché qui a Vimercate tutti si danno da fare e quando serve anche fuori dall’orario di lavoro. E’ che la macchina pubblica richiede dei tempi che non sono quelli della famiglia o di una piccola impresa. Se si devono fare degli investimenti, magari è necessario prima passare dall’approvazione di bilancio e ciò richiede tempo. A volte anche troppo, ma ritengo che la complessità della macchina amministrativa i suoi passaggi burocratici anche se delle volte possono sembrare un appesantimento inutile, però hanno una loro ratio.

Quante ore dedica al giorno al Comune?

Qualcosa di più rispetto a un impiego full time. Certo la distribuzione delle ore non è come quella di un impiegato che inizia alle ore 9:00 e termina alle ore 18:00. Spesso i mie impegni di sindaco mi portano a lavorare la sera e anche nei weekend. E’ una cosa che non mi peserebbe se alla fine non incidesse sia sulla vita famigliare sia sul mio tempo libero e le mie passioni. Ad ogni modo, quella di fare il sindaco è stata una mi scelta e quindi questa flessibilità sapevo sarebbe stata parte del mio incarico.

Qual è stato il tema sul quale si è sentito più in difficoltà?

Quando ho dovuto ricoprire all’inizio del mandato il ruolo del dirigente ai Servizi Sociali. Fino a che non è arrivato il sostituto, per alcuni mesi il potere di firma era in capo a me. Era una cosa che non mi aspettavo e mi ha trovato impreparato. Ma al di là dello studio delle normative, non ero pronto all’impatto emotivo che questo incarico può dare. Minori non accompagnati, gestire i patrimoni di persone che non possono farlo direttamente. E dietro a questi atti amministrativi ci sono sempre storie di persone che sono in grave difficoltà e quindi è impossibile non sentirsi coinvolti emotivamente.

Su quale intervento crede di essersi mosso veramente bene?

Senza ombra di dubbio la trasformazione del piazzale Martiri Vimercatesi in Giardini Martiri Vimercatesi. Non è ancora terminata, in quanto deve ancora essere rimosso l’asfalto e disposto il parto, ma intanto dal 18 luglio abbiamo vietato l’accesso alle auto, in quello che è un piazzale tra due scuole. Un’operazione delicata quella della revisione della viabilità nella zona fra via Ronchi, via Manzoni e piazzale  Martiri Vimercatesi, appunto, ma che ritengo sia riuscita. Non abbiamo ricevuto lamentele, forse anche perché l’abbiamo comunicata bene ai cittadini. E anche perché si comprende bene lo scopo: moderare l’aggressività del traffico e garantire una fruizione in maggiore sicurezza del piazzale alberato antistante le scuole Emanuele Filiberto e Manzoni da parte dell’utenza stradale più debole, alunni, ciclisti e pedoni in genere. Insomma da parcheggio a parco, salvando più parcheggi possibili: lì ce n’erano ben 16 che vengono compensati dall’apertura del nuovo posteggio di via Manzoni – immediatamente adiacente al piazzale delle scuole e provvisto di un attraversamento pedonale rialzato ad esso collegato – che può ospitare 36 veicoli, con 2 stalli riservati ai disabili. L’operazione nel suo complesso quindi oltre a mettere in sicurezza il piazzale aumenterà di circa 20 unità il numero di parcheggi a disposizione, senza contare gli oltre 100 posti auto del parcheggio dei Giardini Martini che si trova a poco più di un centinaio di metri da via Manzoni.

Quali le sembrano le questioni sulle quali i cittadini son più esigenti-interessati?

C’è un’attenzione particolare (giustamente) sul tema delle manutenzioni e la cura del verde. Negli anni si è accumulato un ritardo importante nei lavori. Tuttavia rifare una strada costa migliaia di euro e spesso i comuni quei soldi non li hanno. Di sicuro non li hanno per fare tutto quello che andrebbe fatto e allora si procede per priorità, mettendo mano al portafoglio. Lavori ordinari e lavori anche straordinari, laddove necessari. Oggettivamente Vimercate avrebbe bisogno di un investimento importante a livello di manutenzione e cura delle aree urbane, ma cerchiamo di intervenire almeno per arginare le situazioni di maggiore degrado e quelle di potenziale pericolo.

L’esperienza diretta di amministratore ha modificato le sue intenzioni pre-elettorali? Per esempio, ha modificato il piano delle priorità?

No, anche perché nel nostro programma non abbiamo scritto cose irrealizzabili. Abbiamo alle spalle un’esperienza amministrativa lunga che ci ha permesso di mettere dentro il programma non un libro dei sogni, ma dei punti che mano mano realizzeremo. Ci sono delle questioni, come quella della nuova piscina, che sappiamo essere una priorità e un progetto ambizioso, e che costa tantissimi soldi, ma dobbiamo trovare il modo di realizzarla. Sono le persone che ce lo chiedono.

C’è un argomento sul quale le piacerebbe avere l’aiuto dell’opposizione?

Sono contento del rapporto che ho con l’opposizione. C’è un sano e positivo confronto. Certo con alcuni di più e con altri di meno, ma in generale è positivo perché non ci sono situazioni di ostilità. Anzi, cerchiamo di collaborare: ad esempio la Commissione Territorio ha fatto un lavoro molto interessante arrivando a delineare le priorità in un documento condiviso.

Fare il sindaco: cosa ti dà e cosa ti toglie?

Ti toglie forse un po’ di libertà e un po’ di privacy. Fare il sindaco è un compito difficile e richiede tempo, ma è un incarico che non cambierei probabilmente con nessun altro lavoro. E credo si veda che lo faccio con passione.

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