Bocconi killer nel prato a Lissone: una cagnolina muore avvelenata. La straziante morte di Luna, 6 anni, raccontata dalla sua padrona sulla pagina Facebook “Sei di Lissone se”, è avvenuta durante una passeggiata in un prato del comune brianzolo, probabilmente per avvelenamento.
“Volevo avvisare tutti gli abitanti di Lissone di non portare i vostri amici a quattro zampe nei pressi del prato davanti alla posta perché oggi la mia cagnolina è morta per colpa di un veleno. Luna ci hai abbandonati troppo presto. Sei stata una vera amica del cuore. Mi ricorderò per sempre di te. Io ora come farò senza di te? R.I.P amore mio ti vorrò per sempre bene e resterai per sempre nel mio cuore”.
La corsa disperata dal veterinario purtroppo non è servita a nulla.
Abbiamo voluto sentire la proprietaria della sfortunata Luna per meglio capire come si siano svolti i fatti “Una settimana fa ho portato il cane ai giardinetti adiacenti le poste di Lissone a fare una passeggiata. Tornati a casa Luna ha iniziato a leccarsi le zampe, e dal giorno dopo a non mangiare più, motivo per il quale abbiamo sentito il veterinario che dopo un paio di giorni ci ha confermato l’avvelenamento. Da lì è andata sempre peggio: ha iniziato a barcollare a vomitare sempre più spesso fino a stamattina quando purtroppo, mentre mi recavo al lavoro, mio cognato mi ha chiamato per dirmi che purtroppo non era più con noi. Era la cagnolona più buona del mondo, a Lissone era molto conosciuta e molti le volevano bene”
Intervenuto nella vicenda anche il consigliere di maggioranza Daniele Fossati che ci ha confermato di aver già fatto segnalazione a chi di dovere affinché l’area venga delimitata.
Purtroppo non si tratta né del primo episodio, né dell’unico comune dove gli amici a quattro zampe vengono “presi di mira” da persone senza scrupoli. Al Parco della Porada, a Seregno, gli haters degli animali si erano spinti oltre, disseminando pezzi di salame pieni di chiodi e viti. Esche killer per uccidere cani e gatti indifesi.
L’Associazione Leidaa invita sempre a prestare la massima attenzione nell’aree segnalate come “a rischio” , oltre che a denunciare alle autorità questi spregevoli atti.
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