Monza e i politici innominabili. Una curiosa decisione che ha portato oggi, 25 agosto, a cancellare i dati anagrafici di sindaco e assessori in un evento pubblico culturale, per interpretare in modo particolarmente rigoroso la par condicio di questo periodo pre-elettorale.
IL FESTIVAL DEL PARCO DI MONZA
Nel Salone degli Specchi della Villa Reale di Monza, il Consorzio Parco e il Comitato promotore del Festival del Parco hanno presentato la kermesse che tornerà a settembre dopo lo stop del 2021 con 50 venti, 40 adesioni , temi d’attualità, un’anima inclusiva ed ecologica e una forte ambizione di sovraterritorialità. “Grande stile” nei contenuti e nell’organizzazione, va detto; un po’ meno grande nel protocollo che ha censurato appunto i nomi dei politici per evitare un non meglio precisato rischio di strumentalizzazione dell’evento. Guai a chi dice “Pilotto”, insomma. Il concetto è stato anticipato brevemente a inizio conferenza stampa, e così, mezz’ora dopo, l’assessore alla Cultura Arianna Bettin, invitata a parlare tra i relatori, si è trovata orfana del nome, in quanto titolare di un ruolo politico (che poi in tale caso era più amministrativo), quello appunto dell’assessore.
IL SINDACO
Lo scintillio dei cristalli non è bastato a distrarre i presenti dallo sbotto dell’ex sindaco Faglia, seduto in fondo alla sala: “ma non è possibile”! Poco dopo, la censura nominale è toccata anche al sindaco Paolo Pilotto che ha fatto buon viso a cattivo gioco e ha citato la saga di Harry Potter e “quei personaggi che non possono essere nominati mai”. Ironia della sorte, tra i punti cardine del suo lusinghiero discorso, c’erano i concetti di ”eccesso di parole” e di “eccessi, nelle parole” derive espressive che la società moderna e i social in particolare hanno diffuso, esasperando i conflitti. Con ogni probabilità il primo cittadino aveva in mente un altro genere di parole.
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