L'opinione

Monza, Confcommercio: “La nuova raccolta differenziata non va bene: va cambiata!”

A essere coinvolti nel nuovo sistema di raccolta differenziata sono anche commercianti, pubblici esercizi, e attività della ristorazione. Per loro come sta andando? Lo abbiamo chiesto a Domenica Riga, Presidente di Confcommercio Monza e Circondario.

Raccolta differenziata rifiuti monza
- Foto d'Archivio

Monza. Sembra non volersi placare l’insofferenza dei cittadini monzesi nei confronti del nuovo sistema di raccolta differenziata. A due settimane dall’avvio della nuova modalità di ritiro, social e gruppi locali continuano a riempirsi di critiche e denunce verso l’amministrazione comunale e l’azienda operatrice, la Sangalli. Foto di cestini stracolmi davanti alle abitazioni, commenti sugli orari di raccolta, lamentele per la scarsa dotazione. Nel mirino soprattutto l'”odiato” sacco rosso (“sono troppo pochi” e ancora “siamo a rischi cattivi odori in casa”) per i rifiuti misti indifferenziati.

Domenico Riga
Domenico Riga

A essere coinvolti nel nuovo sistema di raccolta differenziata sono anche commercianti, pubblici esercizi, e attività della ristorazione. Per loro come sta andando? Lo abbiamo chiesto a Domenico Riga, Presidente di Confcommercio Monza e Circondario.

“La doverosa premessa che faccio è che come Confcommercio difendiamo la scelta della differenziazione dei rifiuti. Anzi: il riciclo è la giusta direzione e la città di Monza lo sa. Migliorare si può sempre, quindi apprezziamo lo sforzo che l’amministrazione sta facendo in questa fase: cercare di trasmettere una cultura del riciclo e allo stesso tempo migliorare gli standard della città è una sfida corretta. Mentirei, però, se dicessi che va tutto bene per i nostri commercianti”.

Che cosa intende concretamente?

“Che i commercianti di Monza stanno vivendo, come i cittadini, i limiti di questo nuovo sistema. È un tema caldo in associazione e alcuni di loro hanno denunciato grosse difficoltà”.

Quali sono i principali problemi che i vostri associati hanno lamentato?

“In primo luogo gli orari. Penso sia il nodo più grande. Questi nuovi orari di esposizione dei sacchi sono infatti penalizzanti per le nostre attività. Pensiamo al centro storico: esporre dalle 14.00 alle 14.30, ad esempio, è problematico per chi magari riapre l’attività più tardi e dovrebbe tornare apposta in negozio per esporre in rifiuti. Allo stesso modo questo ragionamento vale anche per l’esposizione serale. Segnalo un altro problema: che l’esposizione da parte dei privati cittadini dei loro rifiuti che restano in strada nel pomeriggio o nella pausa pranzo potrebbe scoraggiare il cittadino medio dall’entrare in un negozio o fermarsi a mangiare un boccone in un ristorante. Ovviamente questo non aiuta la ripresa. E poi c’è il grande tema dell’aumento di traffico, sempre segnalato dai nostri associati”.

Intende dire che i nuovi orari rischiano di avere delle ripercussioni anche sul traffico in città?

“Secondo me sì. E diverse sono le testimonianze di cittadini e commercianti in questo senso. Passando nelle ore del giorno e dovendo raccogliere condominio per condominio, i camioncini della ditta inevitabilmente rallentano il traffico. Non è colpa loro, anzi, continuo a dire che il lavoro che fanno è prezioso. Però passando nel pomeriggio, ad esempio, alcune arterie cittadine ne risentono”.

Possibili soluzioni ai problemi?

“Ripeto, apprezziamo la buona volontà di contenere i rifiuti e differenziarli. Però bisogna fare in modo che la città sia vivibile e i disagi a cui abbiamo assistito in questi giorni diminuiscano. Bisogna, a mio parere, conciliare il lavoro di raccolta differenziata con gli orari della città”.

 

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