Cultura

Monza, Brianza e la Sardegna: alla scoperta delle tracce di Grazia Deledda

Alla scrittrice di Nuoro, unica donna italiana a vincere il Nobel per la letteratura, nella città di Teodolinda è dedicato un murales che celebra il romanzo Canne al vento. Testimonianze anche a Limbiate e Concorezzo.

deledda-monza-circolo-sardegna-mb (Copia)

E’ una delle mete di vacanza più desiderate ed apprezzate. Il mare della Sardegna, le bellezze naturalistiche e una storia ultra millenaria, fanno di quest’isola immersa nel mar Mediterraneo un luogo speciale anche per i turisti. E, in questi tempi ancora segnati del Covid-19, un posto quasi da sognare. Chi non può o non ha in programma a breve di andarci in Sardegna, ma anche quelli che sono abituati, magari da anni, a frequentarla, forse non sanno che un po’ di Sardegna è possibile vederla o visitarla anche restando qui, a Monza e in Brianza. E allora vi invitiamo a (ri)scoprirla insieme a noi.

UN LEGAME INATTESO

La Sardegna che si può ammirare dalle nostre parti è quella di Grazia Deledda, l’unica donna italiana a vincere il Premio Nobel per la letteratura, proprio 95 anni fa. Era il 10 dicembre 1926, infatti, quando la scrittrice di Nuoro, di cui nel 2021 ricorrono i 150 anni dalla nascita, avvenuta nel 1871 in una famiglia benestante, fu premiata a Stoccolma da Gustavo V, re di Svezia. La motivazione ufficiale, come scrisse l’Accademia svedese, “la sua potenza di scrittrice, sostenuta da un alto ideale, che ritrae in forme plastiche la vita quale è nella sua appartata isola natale e che con profondità e con calore tratta problemi di generale interesse umano”.

La Deledda aveva un rapporto diretto con la Lombardia. E ne ha ancora uno molto forte, in particolare, con Monza. Perché sposò Palmiro Madesani, un uomo originario di Cicognara di Viadana, in provincia di Mantova, dove la scrittrice sarda visse per un periodo. Ed oggi a Monza vivono con le loro rispettive famiglie due suoi pronipoti, Grazia ed Edoardo Madesani Deledda.

Non deve meravigliare, allora, che nel nostro territorio ci siano delle opere, in particolare dei murales, dedicati alla Deledda. Che, quindi, può essere conosciuta non soltanto attraverso i suoi romanzi e le sue novelle, ma anche con un mini-tour attraverso la Brianza.

Un piccolo viaggio che può partire proprio da Monza. Esattamente da via Col di Lana, 23. Forse non ci avete fatto caso più di tanto, soprattutto se non abitate nel quartiere Triante e siete di passaggio nelle vostre automobili, ma è proprio qui, sulla facciata di un palazzo in cui ha sede l’Associazione “Casa dei Contadini ed Operai”, che è stato realizzato nel 2013 un murales intitolato “Canne al vento”, come il romanzo, scritto esattamente 100 anni prima, forse più noto della Deledda.

L’autore dell’opera, in collaborazione con il Circolo culturale Sardegna Monza e Brianza Est, è il pittore Gian Pietro Bernardini, originario di Villamassargia, nel sud della Sardegna, ma da anni residente vicino Piacenza.

“Il murales si ispira alle pagine di Canne al vento, ambientato a Galtellì, un villaggio sardo, in cui il pastore Efix, uno dei protagonisti principali del romanzo, si lascia andare, con due viandanti a cavallo, a delle riflessioni sul perché accadono delitti ed altre disgrazie nella vita – spiega Salvatore Carta, storico presidente del Circolo Culturale Sardegna brianzolo – il tema è quello della fragilità dell’uomo che, come le canne al vento, viene mosso dal destino”.

A pochi passi da via Col di Lana, per la precisione in via Gaio Sertorio, c’è un altro murales che lega la Sardegna e la Brianza. Anzi, per chi lo ha promosso, è una vera e proprio testimonianza di amicizia. “Nel 2014, centenario della scomparsa del poeta di Nuoro, Sebastiano Satta, abbiamo voluto celebrarlo con quest’opera che lo ricollega ad un suo contemporaneo monzese, Paolo Mantegazza, che fu fisiologo, scienziato, senatore del Regno d’Italia, ma anche scrittore, tra l’altro, del libro Profili e paesaggi della Sardegna” ricorda Carta.

Se ci sposta di pochi chilometri a nord-ovest di Monza, il percorso sulle tracce della Sardegna e, in particolare, di Grazia Deledda, prosegue a Limbiate. E’ qui, infatti, che, sulla parete esterna del centro civico del quartiere San Francesco, è stato dipinto nel 2017 un altro murales.

Questa volta, a 90 anni dal premio Nobel conferito alla scrittrice di Nuoro, viene rappresentata proprio la consegna dell’importante riconoscimento da parte del re Gustavo V. Un momento, realizzato sempre dall’artista Bernardini in collaborazione con il Circolo culturale Sardegna Monza e Brianza Est, che sullo sfondo ha anche il paesaggio dell’isola e un nuraghe, costruzione in pietra a forma conica tipica della civiltà sarda di migliaia di anni fa.

Lo stesso soggetto di Limbiate è anche protagonista di un grande quadro-murales inaugurato nel 2018 a Concorezzo. In quell’occasione Elena Centemero, ex deputata e dirigente scolastica e Massimiliano Capitanio, attuale parlamentare della Lega, appoggiarono due battaglie ormai storiche del Circolo Sardegna di Monza e Brianza Est: rilanciare la Deledda nei programmi scolastici ed istituire la Giornata Nazionale della Letteratura proprio il 10 dicembre, giorno in cui viene assegnato il Nobel.

In attesa che si arrivi a questo obiettivo, nel corso del 2021, Covid permettendo, Monza potrebbe essere il luogo per celebrare ancora Grazia Deledda con mostre e convegni. “Stiamo valutando anche di realizzare sul muro del Centro civico San Rocco di Monza un nuovo murales, gemellato con Nuoro” annuncia Carta.

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.