Vimercate, le mamme puntano il dito contro la chiusura dell’asilo nido Girotondo

“Non è questo il modo di fare – dicono le mamme - perché sono tante le famiglie che si sono trovate la sorpresa dell’asilo chiuso quando ormai era troppo tardi per trovare alternative.

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La chiusura dell’asilo nido Girotondo (di cui abbiamo scritto settimana scorsa) per quest’anno scolastico non ha portato solo disagi e difficoltà organizzative per circa 60 famiglie rimaste quasi all’improvviso senza più un servizio di riferimento per i loro figli. Ma c’è anche rabbia per come è stata gestita la vicenda, con la comunicazione ufficiale della chiusura del nido di via XXV Aprile confermata solo a fine agosto quando ormai era troppo tardi per trovare posto e iscriversi in strutture alternative, e con anche il dubbio che la cooperativa La Spiga – che ha rilevato l’attività dell’ex nido comunale nel 2017 – conti alla mano abbia deciso di non riaprire, trovando nelle difficoltà causate quest’anno dall’emergenza sanitaria un elemento in più per interrompere un servizio che forse già non riteneva troppo redditizio. Sono le famiglie che negli anni scorsi mandavano i propri figli al Girontondo ad essere arrabbiate e in particolare il gruppo di circa 25 mamme dell’ex classe Girasole, e anche alcune dell’ex classe Palloncini, che denunciano quanto avvenuto nelle ultime settimane. A partire dalla comunicazione dell’1 agosto della cooperativa La Spiga che informava le famiglie che il Girotondo avrebbe riaperto a settembre nel rispetto delle prescrizioni anti-Covid, ma con tariffe aumentate anche del 60% per far fronte ai costi aggiuntivi causati dalle norme sanitarie, e con richiesta di iscrizione entro il 20 agosto.

“Allegato alla lettera c’era il modulo delle nuove tariffe – spiega la portavoce delle mamme – e, rispetto all’anno prima, erano insostenibili. Basti pensare che la retta per la giornata dalle 8 alle 16 è passata da 540 euro a 900 euro al mese: una cifra esorbitante, oltre che fuori mercato rispetto ad altri asili. Per questo abbiamo subito risposto alla cooperativa chiedendo un resoconto che giustificasse un aumento così notevole, visto che, ci siamo informate, in altri contesti i rincari causati dal Covid venivano contenuti in circa 50 euro in più rispetto all’anno prima”. Allo stesso tempo le mamme hanno scritto anche al sindaco Francesco Sartini in quanto il Comune resta coinvolto nella questione Girotondo non solo perché nel 2013 l’attività fu privatizzata con il passaggio al nuovo gestore di 13 ex dipendenti comunali, ma anche perché tutt’ora l’edificio di via XXV aprile è di proprietà municipale e dato in concessione alla cooperativa. Il 6 agosto c’è stato un incontro in videoconferenza e anche il sindaco ha confermato alle mamme che avrebbe preso contatto con la cooperativa per ridefinire le tariffe e anche comprendere le intenzioni per il futuro. “Abbiamo iniziato ad avere il sospetto che chiedere subito rette esorbitanti e fuori mercato sia stato un modo per la cooperativa per disincentivare le iscrizioni così da non dover riaprire – proseguono le mamme – Siamo arrivate a pensare questo perché dal 7 agosto abbiamo ricevuto solo risposte evasive sui costi in più che giustificassero un simile rincaro: avrebbero dovuto fornirci la Carta dei Servizi, le indicazioni sull’organizzazione delle educatrici e sulle novità per l’anno scolastico ma non l’hanno fatto. Abbiamo chiesto un confronto diretto che c’è stato solo il 27 agosto, quindi dopo la data fissate per le iscrizioni del 20 agosto, in cui in un incontro online la cooperativa ha motivato i rincari parlando di costi dell’affitto, del riscaldamento e delle educatrici ex dipendenti comunali che hanno un contratto più oneroso del normale. Si tratta di spese ordinarie quindi, mentre sui rincari per le prescrizioni Covid non c’è stata chiarezza”. Segue la comunicazione ufficiale della cooperativa La Spiga con oggetto “Sospensione servizio nido Girotondo per l’anno 2020/2021”, una lettera di conferma della chiusura dell’asilo arrivata alle famiglie il 31 agosto. “Non è questo il modo di fare – aggiungono le mamme – perché sono tante le famiglie che si sono trovate la sorpresa dell’asilo chiuso quando ormai era troppo tardi per trovare alternative. E purtroppo restano escluse molte famiglie e bambini che avevano bisogno di questo servizio: per Vimercate è un disagio notevole”.

Articolo di Martino Agostoni

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