Politica

Monza verso “fase 2”. Allevi: “Quattro richieste per la ripartenza”

Sono 4 le richieste che i primi cittadini hanno avanzato a Regione Lombardia al fine di programma insieme una possibile ripartenza. 

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I comuni della Brianza si preparano alla “fase 2”. Sono 4 le richieste che i primi cittadini hanno avanzato a Regione Lombardia al fine di programma insieme una possibile ripartenza. 

La prima prevede un maggior coordinamento tra Comuni e Regione sulle politiche socio/sanitarie e una pianificazione chiara nei numeri e nel tempo di tamponi e test sierologici; la seconda riguarda le regole certe per la disponibilità di mascherine e dispositivi di protezione individuale; si passa poi alle modalità di utilizzo del trasporto pubblico locale; e infine ai sostegni alle famiglie con figli in età scolare per consentire il rientro al lavoro dei genitori.

“Devo dire che le prime risposte di Regione Lombardia, che lavora costantemente a stretto contatto con il Governo, non si sono fatte attendere – ha spiegato il sindaco di Monza, Dario Allevi – Ci hanno confermato l‘avvio dei test sierologici da giovedì 23 aprile per le province più colpite, mentre alla fine del mese contano di estenderlo su tutto il territorio. Saranno eseguiti solo quelli attendibili e certificati dal punto di vista scientifico in grado di riconoscere la presenza di “anticorpi immunizzanti”, si partirà inizialmente con le persone segnalate dalle ATS e dai medici di famiglia. I tamponi effettuati in Lombardia, invece, arriveranno nelle prossime settimane a 13.000 al giorno rispetto ai 3/4.000 iniziali e saranno processati in 42 laboratori: anche in questo caso si continuerà a privilegiare alcune categorie maggiormente a rischio. Nel frattempo, proprio ieri sera, sono state destinate risorse importanti ai Comuni da investire nei prossimi mesi: si tratta di una boccata di ossigeno nelle nostre casse pubbliche che cercheremo di impiegare al meglio”.


Quando inizierà la fase 2? Ipotizzare una data certa oggi è prematuro per Dario Allevi: “È più saggio attendere che gli indici di contagio scendano ancora per permettere a ciascuno di uscire di casa in sicurezza. Serve ancora molta prudenza, pianificazione e pazienza da parte di tutti per non vanificare i risultati ottenuti finora”.

 

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