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Calcio, il Monza diventa una società per azioni da 1 milione di euro

La Società Sportiva Monza 1912 compie in questi giorni l’ennesimo passo verso una trasformazione radicale.

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Da società a responsabilità limitata a società per azioni: la Società Sportiva Monza 1912 compie in questi giorni l’ennesimo passo verso una trasformazione radicale, iniziata con l’acquisto del club calcistico, avvenuto lo scorso settembre per 2,9 milioni di euro, da parte della holding Fininvest di proprietà della famiglia Berlusconi.

Sempre in questo periodo natalizio, periodo che si accompagna ai regali, il “patron” Silvio Berlusconi e i figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi, hanno deciso di far “dono” ai tifosi biancorossi di una ricapitalizzazione consistente: il capitale sociale del sodalizio rifondato nell’estate 2015 da Nicola Colombo e da suo padre Felice, con l’aiuto di Carmine Castella e Matteo Fraschini (rispettivamente avevano il 15% e il 2%, quote cedute nella primavera 2017 per rilevare l’Unione Sportiva 1913 Seregno Calcio), aumenterà infatti da 100mila euro a 1 milione di euro. L’obiettivo, come si legge in documenti ufficiali, è quello di “dotare di maggiori mezzi finanziari la società per svilupparne l’attività”. Che tradotto in termini sportivi significa portarla in Serie B e magari anche in Serie A, categoria che dalla sua istituzione, nel 1929, non ha mai visto la squadra brianzola tra le partecipanti (il Monza ha invece preso parte dal 1920 al 1922 alla Prima Categoria, la massima serie di allora che però contava un centinaio di club iscritti).

Un’altra novità alle viste è che la società cambierà denominazione, diventando dal prossimo 1 luglio Associazione Calcio Monza. In pratica si tratta di un ritorno all’antico, fortemente voluto dall’amministratore delegato Adriano Galliani, che della storica Ac Monza era stato dirigente dal settembre 1975 al dicembre 1985 (vicepresidente nell’ultimo anno e mezzo), anche se nel 1980, con l’avvento alla presidenza di Valentino Giambelli, la denominazione era mutata in Calcio Monza. Fu proprio l’ex giocatore biancorosso, nel frattempo diventato costruttore, a trasformare la società da Srl a Spa. La Calcio Monza Spa è purtroppo fallita nel 2004 e l’erede Associazione Calcio Monza Brianza 1912 Spa è fallita nel 2015. L’ultima società nata, partita dal dilettantismo (a differenza di quella precedente), era ed è stata fino a ora a responsabilità limitata.

La massiccia immissione di denaro programmata per questi giorni servirà innanzitutto a investire sul mercato di riparazione invernale, per rinforzare la squadra e tentare una difficilissima rimonta. Attualmente il Monza 1912 è infatti solo in tredicesima posizione nel Girone B, distante ben 14 punti dalla capolista Pordenone. Non sono serviti a migliorare la situazione gli innesti degli svincolati (dal Bari, centrocampista) Simone Iocolano e (dal Foggia, portiere) Enrico Guarna, inframmezzati dal cambio dell’allenatore Marco Zaffaroni con Cristian Brocchi. Con l’apertura del mercato invernale, il prossimo 3 gennaio, saranno a disposizione del nuovo tecnico il difensore Filippo Scaglia (proveniente dal Cittadella), i centrocampisti Filippo Lora (svincolato dal Cittadella) e Marco Fossati (dall’Hellas Verona), gli attaccanti Ettore Marchi (dal Gubbio) e Nicolò Brighenti (dalla Cremonese), nonché qualche nuovo Under 23 in sostituzione di qualcuno che non ha reso abbastanza. Il direttore sportivo Filippo Antonelli Agomeri è impegnato nell’arduo compito di sfoltire la rosa, soprattutto dopo che il Gubbio ha chiesto per Marchi 200mila euro in contanti, rifiutando contropartite tecniche. Oltre agli ultimi arrivati dovrebbero essere confermati quelli che erano i pezzi pregiati nell’ultimo mercato estivo, ossia Giudici, Guidetti e D’Errico, ma anche Negro, Riva, Palesi, Barba, Tomaselli, Ceccarelli e Reginaldo si sarebbero guadagnati il girone di ritorno grazie alle ultime positive, anche se non eccezionali, prestazioni. Probabili partenti sono invece Liverani, che è già fuori rosa, Brero e Cori. Si vocifera di un ritorno per fine prestito alle società di appartenenza di Adorni e Giorno (Parma), Brignoli (Inter) e forse Cavaliere (Milan). Adorni, tra l’altro, salterà per squalifica la prossima partita di campionato, Fermana-Monza, in programma sabato alle ore 16.30 allo stadio “Recchioni” di Fermo.

Concludiamo col ricordo di Felice Pulici, l’ex giocatore (anche del Monza), ex allenatore ed ex dirigente originario di Sovico, scomparso l’altroieri a quasi 73 anni d’età. È stato uno dei più grandi portieri italiani degli anni ’70 (ha vestito la maglia della Nazionale Under 23) e se la Lazio ha vinto il suo primo scudetto nel 1974 lo deve in gran parte alle sue prodezze. Cresciuto nell’Azzurra Albiate, formato dal Lecco e lanciato dal Novara, arrivò al Monza nell’ottobre 1977 (ai tempi il mercato di riparazione era in autunno anziché in inverno). La squadra allenata da Alfredo Magni aveva infatti bisogno di rinforzi importanti per risollevarsi dai bassifondi della classifica di Serie B (1 punto in 5 partite). Con lui tra i pali, e con gli innesti come esterni di Renato Acanfora, Duino Gorin e Giovanni Lorini, i biancorossi non solo si risollevarono, ma sfiorarono nuovamente la promozione in Serie A (fu la seconda volta delle storiche clamorose quattro consecutive). Il “grande salto” svanì all’ultima trasferta, a Pistoia, quando il Monza perse forse non per colpa sua. Alla fine del match i giocatori, soprattutto Pulici che subì due gol, denunciarono intontimenti e malesseri. Si disse, e si scrisse anche su La Gazzetta dello Sport, che il contenuto delle borracce da cui i giocatori si erano abbeverati quella domenica di giugno fosse stato alterato con un sonnifero o addirittura droga. La Federcalcio archiviò. Per i tifosi che non credevano alla “vox populi” che era la società a non voler andare in Serie A si trattò della classica “insabbiatura” di un fatto grave. L’anno prima a condannare il Monza fu un’autorete a pochi minuti dal termine dell’ultimo incontro, l’anno dopo un rigore fallito nella penultima partita da parte di un giocatore poi trasferitosi nella squadra promossa al posto di quella brianzola. Non aggiungiamo altro. Pulici andò all’Ascoli e chiuse la carriera tornando alla Lazio. Rimase a vivere a Roma fino alla fine della sua esistenza, ricordando sempre la sua infanzia e l’adolescenza trascorsa in Brianza. Peraltro si diplomò geometra al “Mosè Bianchi” di Monza, dove conobbe Galliani. Proprio l’a.d. lo ha voluto “particolarmente ricordare (si legge sul sito internet ufficiale del club biancorosso, ndr) in quanto divise con lui a Monza gli anni di scuola superiore per poi averlo in squadra nella stagione 77-78, campionato in cui il Monza sfiorò la massima serie”. Pulici è tra i 28 più grandi biancorossi di tutti i tempi inseriti nella Hall of Fame del club.

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