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Monza, approvato il Piano delle razionalizzazioni per il triennio 2018 – 2020

Tre le macro aree di intervento previste dal documento: telefonia, parco auto e immobili.

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Parco auto, immobili e telefoni: sono queste le macro aree su cui l’amministrazione ha intenzione di far calare la scure della spending review per contenere il più possibile i costi vivi di funzionamento della macchina amministrativa. Le linee guida e le strategie sono contenute nel Piano di razionalizzazione delle spese per il triennio 2018 – 2020 appena varato dalla giunta guidata da Dario Allevi nel corso di una delle ultime seduta prima della pausa estiva.

Una delle questioni più delicate è senza dubbio quella relativa al patrimonio immobiliare. L’amministrazione conta quasi 1500 alloggi di proprietà, la maggior parte dei quali in affitto. I vari piani di rientro per recuperare quote di affitto non pagate sono in funzione, ma le possibilità di fare cassa, viste le condizioni di disagio economico dei morosi, sono esigue. La giunta, quindi, conta di puntare sulla risoluzione della questione della caserma della Guardia di Finanza, oggi ospitata in villa Crivelli Mesmer, per la quale l’amministrazione paga un affitto di oltre 300 mila euro all’anno.

La vicenda si trascina irrisolta da anni e prima di poter mettere la parola fine sarà comunque necessario attendere a costruzione della nuova caserma delle fiamme gialle sull’area dell’ex caserma IV Novembre, dove si trovano già questura e sede della Provincia. All’anno l’amministrazione spende in affitto circa 600 mila euro, in parte già limiate con la disdetta data ai locali di via Annoni dove si trovava l’archivio storico, ora spostato in via da Monza. L’altro capitolo di spesa su cui il lavoro di lima interverrà in maniera più decisa è quello del parco auto.

La flotta a disposizione del Comune, che conta una decina di veicoli fra auto e furgoni, è decisamente vecchiotta e l’obiettivo della giunta è di contenere i costi di manutenzione entro i 60 mila euro all’anno. Infine, la voce telefonia, che in passato è costata più di una polemica all’ex giunta legista guidata da Marco Mariani. Fra il 2012 e il 2017 le bollette hanno subito un potente colpo di formiche. I costi sono scesi da quasi un milione e mezzo di euro a 309 mila euro e adesso l’obiettivo della giunta per il futuro è di sondare nuovi piani tariffari per assicurare nuove forme di risparmio.

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