Monza, protesta delle biblioteche: studenti universitari manifestano fuori dal Comune

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la chiusura della sede di via Giuliani per allestire un info point, ma i ragazzi lamentano altri disagi, dalla mancanza di prese della corrente agli orari inadeguati

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La protesta delle biblioteche approda in Consiglio comunale. Lunedì sera un gruppo di una ventina di studenti universitari si è radunato davanti all’ingresso del palazzo municipale, dove era in programma una seduta dell’assemblea cittadina.

I ragazzi hanno distribuito ai consiglieri una lettera aperta in cui spiegano per filo e per segno i motivi della loro presenza: spazi inadeguati delle sale studio, chiusura della biblioteca civica di via Giuliani per aprire un info point e mancanza di un impianto di condizionamento nella sala lettura del centro Nei di via Da Monza.

“A Monza, se sei in cerca di biblioteche e di aule studio devi accontentarti di spazi limitati, orari ridotti e attrezzature inadeguate – ha spiegato Irene Pronestì, una delle animatrici della protesta degli studenti –. Al Nei manca l’aria condizionata, la Civica è stata chiusa in piena sessione d’esame. Abbiamo consegnato all’amministrazione una lettera aperta per chiedere alcuni provvedimenti immediati ed urgenti, ma anche una visione strategica. Gli interventi di manutenzione effettuati dall’amministrazione sono interventi tampone, senza una visione d’insieme del sistema bibliotecario monzese che meriterebbe molto di più”.

In sostanza, gli studenti chiedono maggiore attenzione da parte della giunta e interventi per implementare meglio il sistema bibliotecario urbano. “Monza, la terza città della Lombardia, merita di più – hanno commentato i ragazzi -. Non ci possiamo accontentare: vogliamo segnali e garanzie di un maggiore interesse su questi temi. Vogliamo strutture adeguate, orari più adatti agli studenti e più spazio per lo studio e la formazione”.

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La lettera aperta degli studenti indica tre punti prioritari: un sistema di aria condizionata al Nei, almeno in tempo per la prossima estate; prese per la corrente in Biblioteca civica (si colleghino le rare prese esistenti a delle ciabatte e si fissino ai tavoli, a mali estremi!); apertura domenicale della Biblioteca Civica.

Sulla questione è intervenuta anche la lista civica LabMonza. “Riteniamo infatti che la situazione a Monza, per quanto riguarda gli spazi pubblici, sia drammatica – spiega Alessandro Gerosa, referente della lista -: le biblioteche e le aule studio, specialmente nei mesi accademici e scolastici più impegnativi, sono sovraffollate e peccano delle attrezzature minime. Il confronto con altre città limitrofe è semplicemente desolante: Monza, capoluogo di provincia e centro nevralgico dell’attività brianzola, non dispone delle strutture adeguate al suo ruolo, tanto da costringere i cittadini ad appoggiarsi a quelle di altri comuni, impoverendo l’offerta della città in termini di servizi, di vitalità e di aggregazione”.

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