Attualità

Truffa milionaria ai danni di amici e parenti: due sorelle in manette

In tre anni hanno convinto più di 40 persone che si fidavano di loro a sottoscrivere contratti falsi che prevedevano il versamento di decine di migliaia di euro

Monza-Guradia-di-Finanza

Truffava parenti e amici, che si fidavano di lei al punto da sottoscrivere contratti che prevedevano il versamento di decine di migliaia di euro. Il tutto con la complicità della sorella.

I militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Monza hanno dato esecuzione, questa mattina giovedì 28 giugno, a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Monza, nei confronti di due donne, residenti in provincia di Monza e Brianza e Lecco, indagate per truffa aggravata, ricettazione e favoreggiamento reale, approfittando di persone legate a loro da rapporti di fiducia tali da ostacolare la loro privata difesa.

LE INDAGINI

Le indagini sono scaturite da una denuncia presentata alla Guardia di Finanza, nell’ottobre 2016, da due anziani che riferivano di essere stati vittime di una truffa architettata da una loro vicina di casa, dipendente di Poste Italiane sino al gennaio 2017.

Quest’ultima, nel 2014, proponeva alla coppia di sottoscrivere un investimento finanziario a suo dire vantaggioso in quanto riservato solo al personale dipendente di Poste Italiane. Convinti ad aderire, soprattutto per il rapporto di conoscenza con la donna, le due vittime hanno versato presso le Poste, tra il 2014 e il 2016, somme di denaro per complessivi 165mila euro, senza sospettare nulla, anche perché venivano spesso ricevute nell’ufficio della consulente per la compilazione dei moduli di adesione all’investimento e per i necessari aggiornamenti.

Il figlio della coppia, invece, una volta saputo delle operazioni finanziarie concluse dai genitori, notava alcune anomalie nelle modalità di gestione dell’investimento (come la stipula dei contratti presso l’abitazione dei clienti e la consegna di soldi in contanti) e, chieste spiegazioni presso l’Ufficio Postale dove operava la consulente infedele, scopriva la truffa.

Su delega della Procura della Repubblica di Monza, i Finanzieri del Gruppo hanno eseguito le indagini, portando avanti l’operazione denominata “Segreto d’ufficio”, scoprendo numerosi altri casi di truffa posti in essere dall’indagata con le stesse modalità, ai danni di oltre 40 persone sue conoscenti (parenti, amici, vicini di casa e clienti abituali). Nel periodo tra il 2013 e il 2016, le vittime, grazie alla vicinanza e alla fiducia nutrita verso la ex consulente postale, venivano convinte a sottoscrivere dei falsi contratti – spacciati per vantaggiosi investimenti riservati ai soli dipendenti postali – a fronte dei quali versavano alla donna, in contanti, con assegni e bonifici, somme complessivamente pari a un milione e 100mila euro, in gran parte da lei spesi nel gioco d’azzardo. Per rendere credibile il raggiro e poi eludere le richieste di chiarimenti che i clienti avanzavano sui ritardi nel pagamento degli interessi, l’indagata versava sui conti dei truffati delle somme di denaro – a suo dire anticipi sugli interessi – che provenivano dai soldi sottratti ad altri clienti.

L’attività investigativa condotta dalla Guardia di Finanza ha chiarito, inoltre, il ruolo assunto nella commissione delle condotte illecite dalla sorella della ex dipendente postale, indagata quindi per concorso nel reato di truffa, favoreggiamento reale e ricettazione e finita agli arresti domiciliari.

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