Attualità

Monza, l’ex Cascamificio di via Piave diventa incubatoio per laboratori artistici

Presentato il piano di recupero della vecchia fabbrica dismessa. Il progetto prevede anche nuove residenze e la realizzazione di un ponte ciclopedonale sul Lambro

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Da  cascamificio abbandonato a se stesso a nuovo quartiere con residenze e laboratori creativi. Il giro delle areee dismesse, voluto dall’assessore all’Urbanistica, Martina Sassoli, per puntare i riflettori su questo patrimonio dimenticato della città ha toccato martedì mattina l’ex Cascamificio italiano di via Piave 10, una fabbrica storica di Monza situata a pochi metri di distanza dall’Urbana center e dalla stazione ferroviaria.

Si tratta di un’area di quasi 6 mila metri quadrati, dove il piano di di recupero presentato dalla proprietà all’amministrazione prevede di realizzare nuovi alloggi, parte dei quali convenzionati, e laboratori per oltre mille metri quadrati all’interno dei quali potranno trovare spazio studi fotografici, di design e di pittura. Il tutto, così come ha sottolineato l’assessore, “a consumo di suolo zero”.

L’intervento si basa su quattro punti chiave: valorizzazione della memoria storica industriale che ha caratterizzato il sito e riconoscimento del pregio della facciata Ovest i uno degli edifici esistenti; riabilitazione di tale edificio attraverso un gesto di modernità costituito dall’inserimento di un volume vetro al piano terra; connessione alla città di una zona storicamente separata attraverso la realizzazione di un nuovo ponte sul Lambro in collegamento col piazzale dello stadio Sada.

L’obiettivo del progetto, oltre al ponte, è “il rafforzamento del rapporto col fiume attraverso la realizzazione di una piazza pubblica e la riabilitazione di una funzione pubblica al piano terra dell’edificio di archeologia industriale da conservare”. L’iter burocratico è pressoché ultimato. La proprietà sta mettendo a punto gli ultimi dettagli per la bonifica e il cantiere dovrebbe partire entro il 2021.

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