Attualità

Le Iene a Brugherio, il sindaco: “Seminatori di fango”. E annuncia querele

Il servizio parla dell'Oratorio Maria Bambina, paventando un "voto di scambio" tra il parrocco don Vittorino Zoia e il primo cittadino Marco Troiano

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«Un servizio di parte, con taglia e incolla, pieno di errori e dimenticanze e che non dice nulla di nuovo»: queste le parole del sindaco di Brugherio Marco Troiano, rilasciate alla stampa in una conferenza convocata ad hoc oggi, giovedì 26 aprile, qualche giorno dopo la messa in onda del servizio delle Iene, in cui si paventa un “inciucio” tra il primo cittadino e il parroco della città, don Vittorino Zoia, in merito all’acquisto dell’Oratorio Maria Bambina.

IL SERVIZIO: “IL PRETE FA BUSINESS CON IL SINDACO?”

Il primo cittadino si è definito “sconcertato” per il servizio andato in onda domenica 22 aprile, intitolato “Il prete fa business con il sindaco?”, in cui la iena Alessandro De Giuseppe fa parlare diversi testimoni, tra cui anche anonimi cittadini, che ipotizzano “un voto di scambio” e di “finanziamento della campagna elettorale in corso”.

Accuse pesanti, che hanno avuto una forte eco in città, e di cui, a onor del vero, si era già parlato a più riprese nei mesi scorsi: sul piatto della bilancia la compravendita dell’oratorio, acquistato nel 2005 a 464mila euro e rivenduto nel 2016 per un milione e mezzo alla Pst Srl, che poi lo ha ceduto al Comune in cambio della possibilità di costruire e di realizzare il tanto discusso Piano del centro. Cifra che, secondo alcuni, sarebbe eccessiva e nasconderebbe il sopracitato inciucio tra parroco e sindaco.

Intervistati dalle Iene anche il consigliere comunale Massimilano Balconi, candidato sindaco per il centrodestra alle Amministrative di giugno, l’architetto Marco Mineo, ex candidato consigliere comunale per la Lega, nonché alcune personalità coperte dall’anonimato che, secondo Troiano, sarebbero “finti cittadini comuni, ridicolmente riconoscibili”, che, sempre secondo lui, avrebbero tutto il vantaggio di affossare la sua persona e la sua candidatura.

LA RISPOSTA DI TROIANO

«Un servizio del genere lascia spazio a un dubbio – commenta il Primo Cittadino –  Il dubbio che questo servizio e le sue tante dimenticanze e leggerezze siano stati concepiti per avvantaggiare quello stesso centrodestra che prevedeva che l’edificio di Maria Bambina venisse buttato giù per costruirci nuovi palazzi. Mi piacerebbe davvero capire a chi dà fastidio che Maria Bambina sia stata sottratta al cemento,  per essere destinata a sede delle associazioni della città e al nuovo centro anziani».

Il sindaco, dunque, dopo qualche giorno di silenzio, è passato al contrattacco, annunciando querele per diffamazione alle persone coinvolte e dichiarando agli avversari che non ha nessuna intenzione di mollare: «Situazioni come queste mi danno una grande carica – ha chiosato – Non mi abbatto assolutamente. Qualcuno mette in giro voci che io possa dimettermi, assolutamente no, io sono qui e sono tranquillissimo, vado avanti sempre più convinto di dover vincere perché qui la scelta che si farà il 10 giugno sarà quella di impedire che i seminatori di fango vincano. La posta in gioco è tornare nel fango, oppure continuare a fare del bene e a costruire la città di Brugherio».

Entrando nel merito della questione, Troiano si definisce sereno e con la coscienza a posto. «Per quanto riguarda il costo dell’immobile – conclude –  la perizia definitiva è quella che l’Amministrazione comunale ha commissionato ad un architetto che lavora per la Procura di Monza (che è una perizia giurata e depositata in tribunale, quindi se l’autore avesse detto il falso sarebbe condannato), che ha fissato un valore addirittura più alto di quello della perizia di parte! Quanto alla necessità del bando o di un’asta pubblica, ancora una volta il presunto “esperto” ha sbagliato tutto, dato che anche i revisori dei conti del Comune  (nominati dalla Prefettura, non dalla maggioranza che governa Brugherio) con un parere dell’8 aprile (ovviamente non citato dalle Iene) hanno confermato la correttezza e regolarità della procedura seguita dall’Amministrazione comunale».

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