Attualità

Monza, la Provincia abbandona il Consorzio di gestione di Parco e Villa Reale

Decisione dolorosa, ma inevitabile. La partecipazione costa 250 mila euro l'anno, somma che via Grigna non può più permettersi

villa-reale-retro-monza-lato-mb

La Provincia di Monza dice addio al Consorzio di gestione di Parco e Villa Reale.  Da tre anni via Grigna non può più pagare la sua quota di partecipazione all’ente e così il presidente, Roberto Invernizzi, ha deciso di rinunciare alla poltrona all’interno dell’ente che si occupa di valorizzare il polmone verde e la reggia.

Sarà l’ente stesso a comunicare l’estromissione, ma d’altro canto via Grigna non poteva fare altrimenti. Anche quest’anno la predisposizione del bilancio di previsione sta mettendo a nudo numerose difficoltà a fare quadrare i conti e nonostante gli sforzi economici ci sono parecchi problemi per saldare i conti.

La rinuncia al Consorzio è stato un piccolo fulmine a ciel sereno. Le difficoltà della Provincia sono note. Già in passato gli amministratori avevano dovuto fare i salti mortali per fare pareggiare i bilanci e la cifra di 250 mila euro per sedere al tavolo del Consorzio assieme ai Comuni di Monza e di Milano, a Regione Lombardia, al ministero ai Beni culturali, ad Assolombarda Confindustria e a Camera di commercio è fuori portata.

Invernizzi ha cercato di evitare il peggio proponendo al Consorzio di saldare la propria quota “in natura”, ovvero offrendo in cambio altre attività di promozione di marketing. L’idea, però, non è stata accettata e a questo punto si attende solo che l’ente ratifichi l’estromissione della Provincia.

D’altro canto il presidente Invernizzi ha fatto capire chiaramente che questa rinuncia potrebbe essere solo un primo passo. In altre parole, la Provincia, esattamente come nei giorni scorsi ha annunciato il sindaco di Monza, Dario Allevi, sta valutando di rinunciare alla partecipazione ad altri enti di gestione dei parchi della zona.

“Abbiamo tante situazioni di questo genere. Stiamo facendo delle riflessioni anche su altri consorzi ed enti partecipati, come per esempio i parchi, per capire se continuare a finanziarli perché la Provincia che c’era prima ora non c’è più. E ci dobbiamo porre questa domanda non solo per un fatto di risorse, ma anche di competenze. Le attività culturali non sono più di nostra competenza”.

Gli uffici di via Grigna stanno lavorando al bilancio di previsione. Operazione non semplice. Il governo ha assicurato riserve aggiuntive, ma potrebbero non bastare. Il grosso problema è il congelamento dei mutui da parte della Cassa depositi e prestiti che potrebbe mettere a rischio il pagamento di utenze, debiti, dipendenti, riscaldamento scuole, manutenzione stradali e patrimonio.

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.