Economia

Confimi MB, nasce il gruppo Meccanica. Parla la presidente, Simona Ronchi

L'obiettivo di Confimi MB è rappresentare le esigenze del settore meccanico. Ronchi: "Fare rete per crescere e superare i limiti dimensionali delle nostre aziende".

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In Brianza il mondo dell’industria, anche in quest’epoca di crisi economica e finanziaria, è in movimento. Lo scorso 6 giugno, infatti, è nato il gruppo di Confimi impresa meccanica Monza e Brianza. La Confederazione dell’industria manifatturiera e dell’impresa privata, che lo scorso dicembre ha aperto una propria sede operativa anche nella città di Teodolinda, si dota, così, di un ulteriore strumento per rappresentare le istanze delle imprese di un comparto produttivo del territorio brianzolo. Nuovo anche il Consiglio Direttivo di Confimi impresa meccanica Monza e Brianza: Nicola Caloni (Omg snc di Seregno), Fabio Colombo (Elcoman srl di Bovisio Masciago), Paolo Cuzzi (Sipa spa di Agrate Brianza), Alessandro Maggioni (Unimec spa di Usmate Velate), Gabriella Meroni (Omr Italia spa di Concorezzo) e Laura Parigi (Npi Italia srl di Monza). A tenere le fila della nuova sezione imprenditoriale è la titolare della Silap srl di Vimercate, Simona Ronchi. Che avrà l’onere e l’onore di guidare per i prossimi due anni, da presidente, le aziende del comparto metalmeccanico. Si tratta di una dozzina di imprese sulle 60 che attualmente fanno parte di Confimi Industria Monza Brianza. Numeri importanti che inseriscono in un contesto nazionale in cui la Confederazione dell’industria manifatturiera e dell’impresa privata, nata nel dicembre del 2012 dall’uscita di un cospicuo numero di Associazioni territoriali dal sistema Confapi, è presente oggi in 27 territori con oltre 28 mila imprese iscritte. Che impiegano circa 310 mila addetti e generano un fatturato aggregato di oltre 71 miliardi di euro annui.

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Le aziende metalmeccaniche hanno di fronte molte sfide da affrontare già nel presente: la subfornitura, la concorrenza dei paesi a basso costo, gli elementi caratterizzanti del Contratto meccanico, sottoscritto da Confimi Industria, Fim e Uilm nel 2013 ed ora giunto al secondo rinnovo. Ricette pronte non ce ne sono, ma le soluzioni possibili non mancano. “Bisogna fare rete tra le imprese e la filiera per spingere sulla crescita e superare i limiti dimensionali di molte aziende del nostro territorio” afferma la Ronchi, che, sin dalla creazione, è anche membro del Consiglio di Confimi Industria Monza Brianza. Il cui presidente, Riccardo Chini, è alla guida di Confimi impresa meccanica nazionale. Per le aziende brianzole di questo comparto produttivo un possibile stimolo in più nella giusta direzione.

Simona Ronchi, titolare della Silap srl, è stata appena nominata presidente del neonato gruppo Confimi impresa meccanica Monza e Brianza. Quali sono gli obiettivi del suo mandato biennale?

Prima di tutto valorizzare le imprese manifatturiere del nostro territorio ed esaltare la mission generale di Confimi. Inoltre è necessario divulgare alle piccole e medie imprese i contenuti del Contratto meccanico appena rinnovato per la seconda volta. Spesso, infatti, non hanno contezza dei vantaggi, delle novità e della presenza di strumenti tipici, applicabili anche alle grandi aziende.

Proprio riguardo al CCNL meccanico, sottoscritto da Confimi Industria, Fim e Uilm nel 2013 ed appena rinnovato, quali sono gli aspetti di maggiore interesse?

 Le opportunità da prendere in maggiore considerazione riguardano il welfare con l’introduzione dell’assistenza sanitaria integrativa e la flessibilità degli orari di lavoro. In particolare quest’ultimo elemento dovrebbe consentire alle aziende brianzole del comparto metalmeccanico di rispondere al meglio alle richieste di un mercato sempre più competitivo ed improntato sulla celerità delle consegne.

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Le sfide del mercato sono tante. Le aziende metalmeccaniche brianzole su quali punti di forza possono contare? Quali, invece, i punti di debolezza?

 La Brianza ha delle eccellenze a livello nazionale ed internazionale con grandi capacità di innovare. Grazie all’efficienza e alla qualità riescono ad essere competitive sul mercato. Se questi sono i punti di forza, quelli di debolezza riguardano soprattutto i limiti dimensionali e strutturali delle nostre aziende. Io stessa, che sono titolare di un’azienda familiare attiva dagli anni ’60 nella lavorazione della lamiera, mi trovo a fronteggiare competitor 4 volte più grandi di me.

 Le imprese metalmeccaniche brianzole si trovano a fare i conti anche con i problemi legati alla subfornitura e alla competitività di aziende in grado di offrire prodotti a basso costo. Cosa devono fare, secondo lei, per non essere sconfitti sul mercato?

 I Paesi a basso costo, soprattutto quelli dell’Europa dell’Est, sono cresciuti negli ultimi anni ed hanno ridotto il gap sui livelli di competenza. Le aziende del nostro territorio, per essere più competitive, sicuramente non devono sfidarle sulle produzioni massive. Piuttosto bisogna puntare sulla flessibilità, sull’innovazione, sulla tempestività e su un rapporto partecipativo con i clienti. E’ necessario, quindi, individuare nicchie di mercato e farsi spazio con la differenziazione tipica del made in Italy. La possibilità di firmare contratti di secondo livello, che prevedano sgravi sulla tassazione dei premi e sulla contribuzione, è un’opportunità in più da sfruttare.

Nel nuovo Consiglio Direttivo di Confimi impresa meccanica Monza e Brianza, oltre a lei, ci sono due donne, Gabriella Meroni (Omr Italia spa di Concorezzo) e Laura Parigi (Npi Italia srl di Monza). Una recente indagine della Camera di Commercio afferma che nel 2016 le imprese rosa in Brianza sono cresciute del 2,7 per cento, più della media regionale (+1,2 per cento) e di quella nazionale (+0,7 per cento). Come giudica questo risultato?

Ho letto anche io questi dati e sinceramente li trovo abbastanza sorprendenti. Credo che le ragioni potrebbero essere due. Da un lato una mentalità diffusa del nostro territorio secondo la quale è normale per una donna mettersi in gioco. Dall’altro lato, inoltre, probabilmente in Brianza ci sono misure efficaci di supporto alla famiglia, che consentono alla donna di seguire contemporaneamente la gestione della casa e quella di una propria azienda. Infine, probabilmente, le donne sono più adatte degli uomini ad affrontare sfide particolarmente difficili.

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