Attualità

Cantiere Sp6, i dubbi del comitato San Fruttuoso sullo svincolo della Ss36

Secondo la portavoce Isabella Tavazzi non è adeguato ai futuri flussi di traffico. Il rischio sarebbe di creare nuove code e rallentamenti.

svincolo-Ss36

Il comitato San Fruttuoso 2000 promuove con riserva i lavori di completamento della Tangenzialina. Poche ore fa la Provincia di Monza ha fatto il punto sul cantiere avviato due anni fa per ultimare la Sp6, la strada di collegamento fra la Valassina e l’ospedale San Gerardo di Monza. Il crono programma, che prevede l’ultimazione delle operazione il prossimo autunno, sarà rispettato e, cosa tanto unica quanto rara, una variante in corso d’opera ha consentito un risparmio di due milioni di euro sui 12 previsti inizialmente. Il comitato ha accolto con favore la notizia, ma c’è un aspetto molto importante che non è stato del tutto risolto: lo svincolo della nuova provinciale sulla Valassina avverrà attraverso uno svincolo inadeguato per sopportare i flussi di traffico.

“Dopo ben 17 anni di attesa e di nostre ripetute sollecitazioni e proteste, non c’è dubbio che rappresentano un fatto positivo i lavori quasi finiti per la tangenzialina dietro l’ospedale San Gerardo – ha spiegato Isabella Tavazzi portavoce del comitato -. E’ una strada strategica che drenerà una quota rilevante del traffico di mero attraversamento che oggi ingolfa la zona nord di Monza”. C’è però un “ma” che pesa come un macigno sul progetto. Secondo il comitato, infatti, l’immissione dalla Sp6 sulla Ss 36 avverrà su uno svincolo non solo inadatto, ma anche pericoloso, che rischia di creare nuovi ingorghi e incidenti.

Per entrare in Valassina, chi arriverà dalla Sp 6 dovrà dare la precedenza per tre volte, anche al traffico locale, utilizzando una rotonda di dubbia utilità e una corsia di immissione troppo corta. Lo svincolo è in territorio del Comune di Monza, al confine con Muggiò, e la viabilità è in parte di competenza dell’Anas.  “Siamo di fronte ad un classico italiano – ha concluso Isabella Tavazzi -: problemi affrontati a compartimenti stagni, nessuna valutazione globale. Non ci vuole un esperto per capire che, una volta aperta la tangenzialina, si formeranno code e si accentuerà notevolmente quella che già oggi è una situazione di pericolo”. A chi tocca intervenire? Secondo il comitato al Comune di Monza in accordo con Anas, sentito il parere di Muggiò. “Il tempo per farlo c’era – ha concluso la portavoce – e, se volessero darsi una mossa, ancora c’è”

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.
commenta