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Tagli ai bus, incontro pubblico a Nova: i cittadini cercano risposte dai politici

Arrivate le risposte sul meccanismo dei finanziamenti ai bus. Ma se entro Marzo non arriveranno fondi dalla Regione, i tagli saranno ancora più massicci.

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Risposte, nient’altro che risposte. Questa la richiesta delle decine e decine di cittadini muggioresi e novesi accorsi ieri sera, martedì 17 gennaio, all’incontro pubblico tenutosi nell’aula consiliare di via Zara a Nova Milanese. Tema della serata: la soppressione delle linee autobus z225 e z227.

Presenti alla riunione le prime cittadine di Nova Milanese, Muggiò e Cinisello, rispettivamente Rosaria Longoni, Maria Fiorito e Siria Trezzi. Insieme a loro, Roberto Beretta, assessore alla trasparenza e alla sicurezza di Lissone, Laura Barzaghi, consigliere Ragionale, e Valeria Fasola, consigliere della provincia di Monza e Brianza con delega al Bilancio.

Due le domande principali a cui il parterre politico era chiamato a rispondere. Numero uno. Come si è arrivati al colpo di machete che si è abbattuto sulle due linee? Ma soprattutto, numero due. Cosa succederà il 1° marzo, giorno in cui la proroga ai tagli scadrà?

Quesiti che in sostanza convergono in un solo, determinante interrogativo: perché le vittime sacrificali del trasporto pubblico brianteo saranno proprio le z225 e z227?

Per fare chiarezza sulla questione, è imprescindibile capire come funziona il meccanismo di finanziamento del trasporto pubblico. A spiegarlo è Laura Barzaghi. “La filiera del finanziamento del trasporto pubblico locale parte dallo Stato. Quest’ultimo stanzia un fondo – 854 milioni di euro nel 2016- che affida alla Regione. Spetta quindi all’ente regionale distribuire i finanziamenti tra ferrovie, trasporti stradali e su gomma”.

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Fin qui tutto chiaro. Ma a complicare la faccenda è il passo successivo. Perché se è la Regione a occuparsi del finanziamento diretto del servizio ferroviario, altra storia è il trasporto su gomma. Sono infatti le Agenzie del Trasporto Pubblico, istituite nel 2012 dalla legge regionale 6/2012, a dover organizzare, razionalizzare, gestire e finanziare il servizio autobus.

“La nostra Agenzia del trasporto, chiamiamola così, (che comprende le province di Milano, Monza, Lodi e Pavia, ndr) deve gestire quasi il 50% del trasporto pubblico regionale – prosegue la Barzaghi-. Per questo ha fatto fatica a partire. Tanto è vero che si è costituita solo nel novembre 2016 e solo nel prossimo febbraio verrà nominato un direttore generale. Questo significa che fino al 2016, il trasporto pubblico non è stato finanziato dall’Agenzia, ma dalla Regione attraverso le province. E ci vorrà ancora tempo prima che l’Agenzia diventi operativa a tutti gli effetti”.

E finalmente arriviamo alla motivazione della soppressione delle linee z225 e z227.

“A causa delle difficoltà che ha incontrato l’Agenzia nel formarsi, quest’ultima ha preferito occuparsi solo delle linee già finanziate da Regione e province. E dato che le due linee più costose sono proprio la 225 e 227, la provincia di Monza, senza i soldi della Regione, non ha potuto sostentarle”.

Ergo: niente finanziamenti dalla Regione, niente gestione delle linee da parte dell’agenzia del trasporto né tanto meno salvataggio dei servizi a rischio.

Resta, insomma, da capire perché Regione Lombardia non si attivi per colmare il buco da 1.8 milioni di euro, soldi che risolverebbero il problema per i prossimi due anni. Scaduti i quali, l’agenzia del trasporto avrebbe tutte le carte in regola per assolvere ai suoi compiti, ossia farsi carico dei contratti di servizio definendo un piano di bacino.

A svelare l’arcano è Siria Trezzi, sindaca di Cinisello e consigliere con delega alla Mobilità di Città Metropolitana. “Lo scorso anno si è presentato lo stesso problema. Per il trasporto pubblico mancavano all’appello 5 milioni di euro. La Regione ha coperto l’ammanco, ma a condizioni ben precise: la messa in funzione al più presto dell’agenzia del trasporto pubblico, il mantenimento del livello occupazionale nel settore trasporti e l’aumento delle tariffe. Oltre a ciò, palazzo Lombardia ha espressamente dichiarato che quelli erano gli ultimi aiuti che la Regione avrebbe dato alle Province. Sappiate che se non arriveranno dei contributi che permettano di arrivare a fine anno, i tagli saranno ancora più massicci”.

La parola d’ordine di sindaci, consiglieri e assessori è quindi collaborazione tra istituzioni, evitando inutili scontri politici.

Insomma, sono chiare le dinamiche che hanno portato alla situazione attuale. Ed è anche chiaro che senza aiuti dalla Regione, 8.500 pendolari resteranno appiedati a partire da Marzo.

Ed ecco la principale preoccupazione dei muggioresi e dei novesi, che a gran voce chiedono cosa accadrà al termine della proroga. “Come faremo ad andare a lavoro?”; “Come faranno i nostri figli ad arrivare a scuola”? All’unisono la cittadinanza rivolge queste domande alla cattedra dei politici.

Del doman non v’è certezza, ma Maria Fiorito assicura: “Noi sindaci, insieme con i consiglieri provinciali e regionali, faremo di tutto per convincere le istituzioni a finanziare gli autobus. Già a metà febbraio sapremo di più (il 13 febbraio ci sarà un nuovo incontro tra tecnici dell’Agenzia trasporti e Provincia, ndr). Se non ci ascolteranno, ci attiveremo con altri strumenti per arrivare a raggiungere l’obiettivo. Ma per fare questo contiamo sull’alleanza con i cittadini, perché i sindaci non sono nemici della cittadinanza, ma i loro portavoce. E la vostra voce arriverà, se occorrerà, anche al Ministero per risolvere questo problema. Costi quel che costi”.

 

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