Lettera al direttore

Monza Possibile: “Sulla Stazione c’è ancora da fare, occorre un presidio fisso”

Il Comitato monzese di Possibile accende i riflettori sulla situazione della Stazione. Mancano proposte a lungo termine per sicurezza e lotta alla povertà.

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Riceviamo e pubblichiamo. Di fronte alla situazione della Stazione, che ha visto episodi di violenza e arresti da parte della polizia, il Comitato monzese di Possibile, il partito guidato dal Parlamentare Pippo Civati, accende i riflettori sulla situazione, che nonostante qualche intervento, rimane grave, e rilancia la sfida all’Amministrazione Comunale.

“L’Amministrazione deve affrontare le questioni dell’illegalità e della povertà; altrimenti è responsabile delle paure e delle preoccupazioni, legittime, di pendolari e passanti per una situazione che è ancora fuori controllo” commentano da Monza Possibile. “Mancano un intervento stabile e una soluzione di lungo termine: bisogna intervenire con azioni coraggiose e lungimiranti. Noi abbiamo fatto delle proposte (su Vorrei.org c’è un comunicato dettagliato), adesso tocca all’Amministrazione intervenire”.

“Le nostre proposte sono semplici e chiare” aggiungono dal Comitato: una prima risposta utile, anche per prevenire la commissione di reati, è la presenza costante della polizia, di giorno e di notte, in via Arosio e in piazza Castello. Non bastano i blitz e i controlli occasionali: occorre che i pendolari percepiscano di essere protetti a qualsiasi ora. E questo presidio, da tempo richiesto all’Amministrazione, deve essere organizzato immediatamente e rimanere finché la situazione non sia davvero risolta.

“Un’altra nostra proposta era quella di chiudere la parte dell’ingresso di Piazza Castello attualmente inutilizzata, e finalmente sono iniziati i lavori. Ma se l’Amministrazione pensa di risolvere con un muro tutti i problemi si sbaglia”. Si tratta di una soluzione che rischia di spostare soltanto il problema in un altro posto, per esempio fuori dall’edificio stesso lungo i marciapiedi dove stazionano i bus. “Sul lungo termine, abbiamo proposto di creare in quegli spazi un’attività che funga anche da presidio, come un esercizio commerciale o la sede di un’associazione”.

Soprattutto occorrono risposte di carattere sociale e politiche di integrazione adeguate: chi si ripara in Stazione deve essere reindirizzato verso un centro attrezzato, occorre coinvolgere educatori e mediatori culturali. “Per questo abbiamo da tempo chiesto un intervento anche all’Assessore Bertola – conclude il Comitato – bisogna dire basta in modo definitivo a questa situazione, che da un lato tollera gravi situazioni di illegalità, e dall’altro si presta a strumentalizzazioni continue da parte di alcune forze politiche, soprattutto nei confronti di profughi e migranti, polemiche amplificate poi dai giornali. La politica, come la intendiamo noi, deve essere presente dove ci sono i problemi dei cittadini e affrontarli con soluzioni concrete e costruttive”.

Il Comitato monzese di Possibile

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