Attualità

Pedemontana chiederà a Givaudan i soldi per la bonifica diossina

La notizia è stata data dall'assessore regionale all'Ambiente, Claudia Terzi, in risposta a un'interrogazione del consigliere Gianmarco Corbetta (M5S).

gianmarco corbetta movimento 5 stelle

Pedemontana cercherà di ottenere i fondi per la bonifica della tratta B2 dalla società Givaudan, che nel 1976 controllava l’Icmesa, l’azienda di Meda dove si verificò l’incidente che legò per sempre il nome di Seveso a quello della diossina. Lo ha affermato Claudia Terzi, assessore regionale all’Ambiente, rispondendo a un’interrogazione del consigliere regionale del M5S Gianmarco Corbetta nella mattinata di giovedì 17 novembre.

D’altra parte non esiste ancora una stima complessiva dei costi dell’operazione: di certo, il Cipe non ha previsto stanziamenti specifici. Non c’è ancora nulla di definitivo, ma di certo la situazione non si risolverà in tempi brevi: come fa notare anche Corbetta, il contenzioso con Givaudan potrebbe durare anni. E Pedemontana è in rosso: le banche non la finanziano più e il pedaggio, seppur carissimo, non basta a ripagarla. Troppo pochi gli automobilisti che la usano e, di questi, troppi quelli che approfittano del sistema free-flow per provare a sfuggire al pagamento ed evadere il pedaggio.

«La nostra richiesta di stop a Pedemontana resta – chiarisce Corbetta -, ma c’è anche soddisfazione perché al momento sembrerebbe scongiurata l’ipotesi che a pagare le bonifiche siano i cittadini lombardi tramite i fondi regionali o i proprietari dei terreni che non hanno nessuna responsabilità nel disastro della diossina. Staremo a vedere se e come Pedemontana riuscirà ad uscire da questa intricata situazione. Ad ogni modo il tema delle bonifiche dei terreni ancora inquinati dalla diossina è centrale e qualunque tentativo di addossare i costi di disastri ambientali ai cittadini deve essere respinto».

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