Gav Villasanta: gli ammassi aperti e globulari

Anche nel mese di luglio sono numerosissimi gli oggetti del profondo cielo facenti parte della nostra galassia che possiamo osservare: tra cui gli ammassi aperti e globulari e le nebulose.

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Come già accennato nei mesi precedenti in questo periodo sono visibili pochissime galassie perché la notte sulla Terra è rivolta verso il centro della nostra galassia e non verso l’esterno. Questo comporta che è praticamente impossibile trapassare la quantità di stelle che si frappone fra noi e la periferia della Via Lattea. Per contro sono numerosissimi gli oggetti del profondo cielo facenti parte della nostra galassia che possiamo osservare: mi riferisco agli ammassi aperti e globulari e alle nebulose.

AMMASSI APERTI
Gli ammassi aperti sono costituiti da stelle legate tra di loro dall’attrazione gravitazionale. Esistono perché le stelle si sono formate a partire dalla stessa nebulosa e quindi  si stanno osservando stelle che hanno circa la stessa età, si trovano circa alla stessa distanza ed hanno la stessa composizione chimica. Ne parleremo in seguito.

AMMASSI GLOBULARI
Sono un concentrato di stelle in uno spazio molto ridotto diciamo in uno spazio di poche centinaia di anni luce, e l’attrazione gravitazionale è abbastanza forte da impedire che si allontanino col tempo. Non si trovano nei bracci di spirale come gli ammassi aperti, ma attorno alla galassia in una specie di alone. In questo periodo se ne possono osservare parecchi (in totale sono circa 200). Ne descriviamo alcuni che si possono osservare facilmente anche con un binocolo.

Di M12 se ne era già parlato il mese scorso: vicino a questo ammasso globulare c’è anche M10 abbastanza simile al precedente; questo, esaminato con uno strumento da 100mm di diametro, rivela una struttura perfettamente rotonda di circa 12′ senza una evidente condensazione centrale. In strumenti da 20 cm si risolve sino al centro, ed in un 30-40 cm è un vero splendore, con decine di stelle singoli visibili presso i bordi.

M13 è l’ammasso globulare più vistoso del cielo nell’emisfero boreale. Fu scoperto da Halley nel 1714. Risulta molto vistoso in quanto è abbastanza vicino e piuttosto grande. Spettacolare in qualsiasi strumento dagli 8 cm a salire, diviene entusiasmante in strumenti oltre i 20 cm. Con un 30 cm, sotto un cielo scuro, a 200x, letteralmente “esplode” in centinaia di stelline, risolte sino al centro. Il nucleo visibile al telescopio va dai 7′ ai 12′, in base alle condizioni e all’apertura dello strumento utilizzato. Impressionate l’effetto “tridimensionale” che dà in strumenti oltre i 25 cm. Divengono chiaramente visibili stelle singole sovrapposte al nucleo ancora irrisolto.

M92 sarebbe senza dubbio più noto agli amanti del cielo se non si trovasse vicino al maestoso M13, che è circa 9° a SW. Inoltre è difficile da rintracciare in cielo, mancando stelle utilizzabili facilmente come riferimento. In compenso è brillante e risulta già visibile con un binocolo. Telescopi da 10 cm lo mostrano più piccolo ma più concentrato di M13, e quasi altrettanto brillante. Strumenti maggiori lo risolvono bene, rendendolo un oggetto molto spettacolare. M92 è eccezionalmente povero di elementi pesanti, il che è probabile indice in un’età straordinariamente elevata anche per un ammasso globulare.

M5 (visibile a destra della cartina) è uno dei più bei ammassi globulari dopo M13 in Ercole e M3 nei Cani da Caccia. Esso si trova al limite della percettibilità dell’occhio umano ma si può scorgere già con un buon binocolo; risolvibile parzialmente con un 10-15 cm, è spettacolare in strumenti maggiori. Un 30 cm lo risolve completamente. Molto vicina 5 Ser, appena 30′ a SSW.

Infine M3, scoperto da Messier nel 1764, è il terzo ammasso globulare più brillante dell’emisfero nord. L’alone comincia a risolversi già in strumenti da 10-15 cm, e tutto l’ammasso appare “sgranato” in un 20-25. Rivaleggia sotto ogni aspetto con M13.

Cieli sereni a tutti.

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