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Camparada, 380 firme per l’ex convento, ma manca il regolamento per il referendum

Il gran polverone si è sollevato da quando le suore della Congregazione di Maria Bambina hanno deciso di ospitare dei richiedenti asilo.

Comitato-camparada

In sole due settimane sono state raccolte dal Comitato 380 firme, necessarie per promuovere il referendum comunale sull’acquisto dell’ex convento delle suore.

Il “quorum” minimo era di 320 firme. Il Comitato “Camparada Nostra” è arrivato a quasi 400, solo che ad oggi manca il regolamento comunale. Finora nessuno lo aveva mai richiesto.

Se da una parte le firme saranno depositate, dall’altra parte ci vorrà qualche mese prima che il comune di Camparada sia in grado di realizzare il referendum. “Non ho nessuna intenzione di oppormi – spiega il primo cittadino, Giuliana Carniel – Siamo in paese democratico e se questa è la volontà dei cittadini dobbiamo prenderne atto. Ho intenzione di riunire al più presto la commissione consiliare che deve preparare il regolamento. Fatto ciò, il Comitato istituzionale dovrà esaminare le firme raccolte e decidere sull’ammissibilità del quesito. Il loro parere avrà comunque valore solo consultivo”.

Foto-convento-suore-camparada-1-mb Il gran polverone intorno all’ex convento si è sollevato da quando le suore della Congregazione di Maria Bambina alla fine dello scorso anno, hanno deciso di ospitare dei richiedenti asilo, che poi sono arrivati all’inizio di quest’anno. La Lega Nord è salita subito sulle barricate (leggi qui). Lo stabile può arrivare a ospitare fino a un centinaio di persone, al momento il numero è di circa una quarantina, ma pare destinato a crescere. Per la cronaca, i profughi stanno trascorrendo il loro soggiorno a Camparada senza creare fino ad ora alcun tipo di problema.
Una scelta, però, che da subito è andata di traverso a una parte degli abitanti di Camparada, paese che conta poco meno di 2000 persone. Il timore verso questi profughi ha portato come gesto apicale di protesta l’aver appeso teste di maiale mozzate ai cancelli dello stabile.

“Alla nostra domanda se gli abitanti di Camparada voglio o no fare un referendum per valutare l’acquisto dell’ex convento, la risposta è stata netta e importante”  spiega Maria Angela Riva, ex sindaco di Centro destra e oggi tra i promotori del Comitato assieme a volti noti della politica brianzola come il leghista Fabio Meroni, oggi consigliere comunale in città, che a sua volta commenta: “Con circa 2000 euro il Comune potrà dare una risposta politica sull’ex Convento. Che il sindaco si adoperi per farci fare il referendum e dimostreremo che la maggior parte degli abitanti di Camparada vuole acquistare il Convento e, probabilmente, non per ospitarci i profughi, ma per offrire servizi, agli anziani e ai giovani, che in città non ci sono”.

A questo punto si apre lo scontro sui costi. Per il primo cittadino fare il referendum, anche se promosso assieme ad altre consultazioni nazionali, costerebbe di più. E una volta fatto, acquistare lo stabile costerebbe circa 2 milioni, oltre alle necessarie ristrutturazioni e messa a norma. “In passato le suore avevano già tentato di vendere, ma non ci sono riuscite. L’ex Convento è molto grande e realizzato in maniera che era funzionale a loro, ma che oggi dovrebbe essere completamente riadattato.”

“Facciamo il referendum – chiosano dal centrodestra – Poi, chi per chi lo gestirà lo sappiamo noi come fare. Abbiamo già enti interessati…”

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