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Intervista esclusiva alla stella della ginnastica Martina Maggio

Quali sono i segreti di una campionessa? Quante ore si allena? Quali sono i suoi sogni? Tante domande che abbiamo rivolto alla campionessa Martina Maggio.

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Quali sono i segreti di una campionessa? Quante ore si allena? Quali sono i suoi sogni? Tante domande che abbiamo rivolto alla campionessa Martina Maggio.

A sole due settimane dall’inizio della stagione 2016 e in particolare del campionato di Serie A2 di ginnastica artistica femminile, MBNews dedica un’esclusiva intervista a questa stella della Robur et Virtus. Reduce da un 2015 strepitoso terminato con il titolo di campionessa italiana di categoria la ginnasta villasantese si prepara ad un nuovo anno ricco di impegni sportivi.

Martina Maggio, 14 anni, ha iniziato a praticare questo sport all’età di soli 5 anni nella palestra della Scuola Elementare Villa del suo paese, in via Nazario Sauro 10. Le sue doti, nonostante la giovane età sono subito state notate dai tecnici del Villasanta, che hanno iniziato con lei un percorso mirato e specifico. All’età di 9 anni dirigenti e allenatori, avevano ormai capito di avere fra le mani un talento, così hanno deciso di investire su di lei e trovare una palestra più attrezzata che potesse permetterle di provare nuovi elementi tecnici più in sicurezza. La scelta è ricaduta sul Palaunimec di Arcore, dove lì è stata seguita dalle sue allenatrici fino allo scorso anno, anno in cui c’è stato il grande passo: entrare nel centro tecnico PalAlgeco di Brescia.

Con questa intervista abbiamo voluto scoprire di più della vita da ginnasta di Martina, abbiamo incontrato anche le sue istruttrici, Alessia Merlo e Mara Levito, che l’hanno vista crescere e poi il presidente della Robur et Virtus, Giorgio Ricci, che l’ha sempre sostenuta nel suo percorso.

Martina, la crescita sportiva dello scorso anno è stata notevole, come ci si sente a vestire i panni di campionessa italiana? Sicuramente sono felice per il risultato, ma devo ancora migliorare.

Ormai la tua palestra di allenamento è il PalAlgeco, come è allenarsi al centro tecnico di Brescia?
Allenarsi a Brescia è stimolante: le attrezzature consentono di provare in sicurezza movimenti difficili e quindi i miglioramenti tecnici sono possibili in tempi più brevi rispetto ad altre palestre.

Cosa ti manca della tua “vecchia” palestra?
L’ambiente, in particolare le mie compagne di squadra e le allenatrici, anche se Alessia e Mara vengono a Brescia più volte la settimana per seguirmi negli allenamenti.

Spiegaci una tua giornata tipo.
Sveglia alle 7,30; alle 8,10 inizia il riscaldamento e dalle 8,30 alle 12,30/13,00 ho la seduta d’allenamento. Il pomeriggio si svolge diversamente in base ai giorni della settimana: lunedì, mercoledì e venerdì l’allenamento è dalle 14,00 alle 16,30, poi ho scuola fino alle 19,30. Martedì e giovedì ho scuola dalle 14,30 alle 19,30. Seguono la cena e il riposo. Il sabato in genere l’allenamento è dalle 8,30 alle 13,00 poi è previsto il rientro a casa.

Qual è il tuo attrezzo preferito e quale il meno congeniale?
Il preferito è la trave, il meno congeniale, per ora il volteggio.

Come è vivere lontano da casa? Come è il rapporto con la tua famiglia?
Vivere lontano da casa da un lato è stimolante: un’esperienza nuova, voluta per cercare di migliorare e raggiungere gli obiettivi che mi sono prefissata. L’altra faccia della medaglia è che, a parte il sabato pomeriggio e la domenica ho dovuto rinunciare alle abitudini e alle amiche di sempre e alla famiglia, con loro però il rapporto non è cambiato, è sempre ottimo e i miei genitori mi sono sempre vicini.

Purtroppo nel percorso delle ginnaste gli infortuni sono sempre dietro l’angolo. E’ stata faticosa la ripresa dopo l‘intervento alla gamba di circa un anno fa?
Sicuramente è stato difficile, ho avuto momenti di crisi, ma mi sono stati tutti molto vicini, sia in famiglia che in palestra: le tecniche, le compagne di squadra, il preparatore/fisioterapista mi hanno accompagnato senza forzare nel recupero. Poi la convinzione che gli sforzi ed il lavoro pagano sempre.

Cosa ti aspetti dal 2016, quali sono i tuoi obiettivi?
L’obiettivo più importante sarà il Campionato Europeo Juniores che si svolgerà a Berna; poi il Trofeo Internazionale di Jesolo del mese di marzo.

Come tutti gli sportivi avrai sicuramente un sogno nel cassetto, ci vuoi raccontare il tuo?
Sarò brevissima: le Olimpiadi di Tokio nel 2020.

Quale Presidente della Robur et Virtus di Villasanta cosa significa avere una stella della ginnastica artistica in società? (in termini di emozioni e di impegno)
Sicuramente l’impegno è grande, non solo per il Presidente ma anche per la Società tutta e per lo staff tecnico. Le emozioni sono grandi e l’orgoglio anche. Devo però precisare che per noi, averla fatta crescere seguendola dai 4 anni ad oggi, rappresenta un vanto, ma non dobbiamo mai dimenticare che il percorso che porta una ginnasta con un grande talento a diventare una stella è ancora molto lungo e non si deve dimenticare che oltre a Martina la Robur et Virtus ha altre ginnaste di ottimo livello e un certo numero di giovanissime molto promettenti. La nostra filosofia è quella di cercare di far raggiungere a tutte le atlete il massimo livello possibile ed è questo il motivo che nel corso degli anni abbiamo cercato di aggiornarci, di potenziare l’organico tecnico per assicurarci uno staff di professionisti (medici, nutrizionisti, fisioterapisti) adeguato.

Quanto è importante avere tecnici aggiornati e professionali?
Questo è un aspetto fondamentale. La società ha sempre cercato di offrire alle tecniche un supporto tecnico avvalendoci di consulenti qualificati, facendo frequentare master o stage organizzati dalla FGI in Italia, ma anche all’estero. Nel corso degli anni le tecniche più esperte hanno poi cercato di formare quelle più giovani (tutte di provenienza societaria) ed ora si sono aggiunte allo staff due “ex ginnaste” che rappresenteranno la continuità ed il futuro della società negli anni a venire. Sono molto soddisfatto di poter contare su un gruppo di nove allenatrici che perseguono lo stesso obiettivo, amalgamate fra loro e assolutamente professionali. Della loro opera non si giova solo il settore agonistico, ma anche il settore promozionale e la sezione formativa, che non devono mai essere trascurati perché la ginnastica è sempre e comunque una disciplina ed una scuola di vita a tutti i livelli.

Come sottolineato dal Presidente Giorgio Ricci fondamentale nel percorso di crescita sportiva di una ginnasta è l’essere affiancata da uno staff di tecnici qualificati e professionali. Mara Levito e Alessia Merlo sono le allenatrici che l’hanno selezionata in tenera età e che l’hanno vista crescere con orgoglio e soddisfazione.

Grande commozione sul volto di Mara Levito, mentre rispondeva alle nostre domande:

Maggio-Martina-Robur6Qual è il segreto del successo di Martina?
Alla base del suo successo ci sono sicuramente la costanza e la voglia di fare di Martina, ma fondamentali sono state anche le persone presenti al suo fianco che l’hanno supportata, “sopportata” – dice scherzando Mara – e soprattutto lasciata andare nel momento giusto della sua carriera.

Quali sono le componenti che l’hanno portata così in alto e ai vertici delle classifiche nazionali?
Sono senza dubbio il suo talento naturale e la voglia di arrivare ma anche il tanto, tanto lavoro svolto ogni giorno in palestra. Da piccola “buttava giù” le compagne dagli attrezzi perché doveva salire lei.

Come si riconosce una piccola campionessa e quanto dipende il carattere di una ginnasta per la sua crescita sportiva?
Una campionessa si riconosce sicuramente dalle doti fisiche, ma fondamentale è anche il fatto di sentirselo dentro: Martina la ginnastica ce l’ha nell’anima e questa voglia si legge costantemente nei suoi occhi. Il carattere di Martina è molto particolare e potrebbe essere l’unica cosa che la porterà, spero di no, a non arrivare, ma è tipico dei talenti avere dei caratteri unici. In questo ultimo periodo però è cambiata, diversamente da quando era con noi, è diventata una grandissima lavoratrice, ora abbassa la testa e non fa più il “galletto” come spesso accadeva un tempo. Questo suo cambiamento credo la porterà ad arrivare dove spero che arriverà.

Più disinvolta nel rispondere alle domande la collega Alessia Merlo:
Merlo-Alessia-Maggio-Martina-2102Quali sono stati i momenti più belli ed emozionanti della carriera di Martina?
Tanti sono stati i momenti belli e commuoventi con Martina: sicuramente la vittoria della sua prima gara nazionale: aveva solo otto anni quando ha vinto il titolo di campionessa italiana di categoria L1. Altrettanto emozionanti sono stati il suo primo esordio nella squadra nazionale all’incontro amichevole Italia, Francia e Brasile a Lido di Camaiore e il vedere Martina portare la bandiera della squadra italiana a Tbilisi alla cerimonia d’apertura degli Eyof, il Festival Olimpico della Gioventù Europea.

Cosa vedi nel suo futuro?
La speranza è che possa arrivare alle Olimpiadi di Tokio 2020. Gli anni di fatiche sono ancora molti, ma la grinta e la determinazione la porteranno sicuramente in alto.

In quale attrezzo vedi uscire il meglio di Martina?
Da piccola la vedevo con la trave nell’anima e certamente è ancora dentro di lei. Per il percorso che sta facendo ora sta migliorando molto di più alle parallele asimmetriche, ma sicuro riuscirà a ritornare ai massimi livelli anche in trave.

 

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