Economia

Il Governo si prepara a cedere le quote di Stmicroeletronics

Il governo Renzi sta preparando la privatizzazione di StMicroeletronics: secondo le prime indiscrezioni la cessione potrebbe arrivare entro giugno.

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Il governo Renzi sta preparando la privatizzazione di StMicroeletronics: secondo le prime indiscrezioni la cessione potrebbe arrivare entro giugno.

Dalle analisi del Sole 24 Ore all’interno dell’ultimo Documento di Economia e Finanza stilato dal governo Renzi, lo Stato si prepara a mettere sul mercato tre aziende di grande valore: Enav, Poste e StMicroeletronics. St è oggi controllata con il 27,5% da St Holding, di cui il 50% di proprietà del Mef (ministero dell’economia e delle finanze) e 50% del governo francese.

“Nel rispetto degli impegni definiti negli accordi parasociali in essere con l’azionista pubblico francese – sottolinea l’anticipazione citata da Il Sole 24 Ore – la societa’ puo’ essere ceduta ad un soggetto pubblico. Tale soggetto è individuato nel Fondo strategico italiano o sue controllate. La fase preparatoria per la realizzazione di tale cessione e’ in corso di completamento”.

Un’anticipazione che ha messo subito in preallarme i sindacati che hanno sempre visto come un rischio la cessione del pacchetto pubblico di St. In questi mesi poi l’azinda è stata strettamente legata al ridimensionamento di Micron, assumendo decine di dipendenti Micron.

“La cessione al Fondo Strategico non credo porterà dei giovamenti all’azienda – afferma Angela Mondellini, segretaria Fiom Cgil MB – un conto è se il governo deciderà di fare degli investimenti per St, ma se come oggi, non si darà importanza ad un’azienda vermanete strategica, si tratterà solo di una mera vendita per fare cassa senza nessun progetto per il futuro.”

Concetto ribadito anche da Roberta Turi, segretaria nazionale Fiom-Cgil: “Il cambio di proprietà per il governo italiano serve solo a fare cassa e non a rilanciare un settore strategico come quello della microelettronica tra i più avanzati in Italia, evidenziando ancora una volta il completo disinteresse da parte dell’esecutivo riguardo il futuro industriale di StMicroelectronics nel nostro Paese – si legge nella nota – Il tutto si inserisce in uno scenario già negativo per la mancata conferma dei circa 540 milioni di euro previsti entro il 2017 dai piani industriali di StM e per la posizione di completa chiusura rispetto al rinnovo del contratto di secondo livello. Serve immediatamente un incontro presso il ministero dello Sviluppo economico per avere garanzie che questo passaggio di quote non metta in discussione gli equilibri tra Italia e Francia, in verità in parte già compromessi dalle evidenti differenze di investimenti effettuati dai due governi, dove la Francia la fa da padrona.”

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