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Ac Monza, la nuova “governance” in Comune, il bilancio 2014 e Armstrong?

La nuova proprietà dell’Associazione Calcio Monza Brianza 1912 ha incontrato ieri notte i rappresentanti dell’Amministrazione comunale. Ecco le novità.

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La sedicente nuova proprietà dell’Associazione Calcio Monza Brianza 1912 ha incontrato ieri sera i rappresentanti dell’Amministrazione comunale. Aldilà delle belle parole, però, anche la giornata di oggi non ha praticamente portato novità incoraggianti per il futuro del club.

A causa di un imprevisto automobilistico l’aspirante presidente, il romano Paolo Di Stanislao, il figlio Andrea, e l’aspirante direttore generale, il bolognese Pietro Montaquila, accompagnati da Diego Colombo dell’Ufficio marketing, sono arrivati all’appuntamento in Municipio con circa tre ore di ritardo. Nel frattempo era in corso il Consiglio comunale, ma il sindaco Roberto Scanagatti e il consigliere delegato allo Sport, Silvano Appiani, si sono momentaneamente assentati per conoscere la nuova “governance” della società di via Ragazzi del ’99. “Abbiamo consegnato loro la delibera di Giunta dello scorso 4 dicembre, con la quale l’Amministrazione comunale ha adottato una serie di provvedimenti a propria tutela nei confronti dell’Ac Monza Brianza, che ha in concessione lo stadio Brianteo e il centro sportivo Monzello – ha raccontato Appiani – Abbiamo loro detto che non vogliamo sentir parlare di progetti, ma vogliamo vedere fatti, a tutela della prestigiosa società di calcio e del buon nome della città che rappresenta”. Da parte della nuova “governance” ci sarebbero state assicurazioni riguardo la ricapitalizzazione da 1 milione e 200mila euro da effettuarsi entro il prossimo 8 febbraio (i debiti ammontano però a oltre 3 milioni di euro) e sul fatto che la squadra verrà rinforzata dopo l’esodo di ben 20 giocatori registrato tra il 19 dicembre e il 23 gennaio, causato dal mancato pagamento degli stipendi successivi a quelli di luglio (alla mensilità di agosto hanno ormai rinunciato).

appiani-scanagatti-prada-mbPerché abbiamo definito la nuova proprietà “sedicente”? Innanzitutto perché giovedì scorso lo stesso Montaquila ha ammesso, dietro nostro “pressing”, che lo scorso 13 gennaio è stato sottoscritto un semplice contratto condizionato e non un contratto definitivo di compravendita, come invece dichiarato attraverso un comunicato. E poi perché a tutt’oggi in Camera di Commercio di Monza e Brianza il proprietario risulta essere… LuckySeven, la società di scopo dell’inglese Anthony Armstrong-Emery, e non l’irlandese Dennis Patrick Bingham. Secondo quanto depositato finora in Camera di Commercio, infatti, lo scorso 11 dicembre Bingham sarebbe diventato solo l’amministratore unico e non il titolare del Monza. In pratica avrebbe semplicemente sostituito il Consiglio d’amministrazione decaduto per le dimissioni dell’amministratore delegato Maurizio Prada e del consigliere Cristiano Perrotti (il presidente Armstrong-Emery ne era l’altro componente). L’aspetto più rilevante della vicenda è che Prada e Perrotti si sono dimessi quell’11 dicembre proprio perché in Assemblea ordinaria dei soci lo stesso Perrotti, amministratore unico di LuckySeven, aveva verbalizzato che la proprietà era passata da Armstrong-Emery a Bingham. Insomma, siamo di fronte a un mistero che presto sarà comunque rivelato. Magari si è trattata solo di una dimenticanza nella consegna della documentazione…

A proposito di documentazione, il bilancio del Monza al 30 giugno 2014, finalmente disponibile, è già quello di una società sul lastrico. La perdita d’esercizio è stata di 3.939.058 euro contro 3.005.674 dell’esercizio precedente. I debiti ammontano a 2.904.540 euro (2.309.924 nel 2013), di cui verso banche 553.195 (599.796 nel 2013) e verso fornitori 1.510.140 (1.120.936 nel 2013). Riguardo a questi ultimi, nella relazione del Collegio sindacale incaricato della revisione legale dei conti, datata 15 novembre, si legge che “risulta trattarsi di poste in prevalenza scadute, a fronte delle quali sono recentemente prevenute alla società istanze di fallimento (poi rinunciate a fronte del pagamento), decreti ingiuntivi e conseguenti atti di pignoramento dei conti correnti bancari attivi”. Poi ci sono altri debiti per 505.201 euro, relativi principalmente ad esposizioni verso i dipendenti e verso il Comune di Monza. A proposito di dipendenti, i costi per il personale, aumentato da 44 a 48 unità, sono stati pari a 2.476.332 euro contro 2.117.427 dell’esercizio precedente. Se i ricavi per gli abbonamenti sono quasi raddoppiati (da 19.096 a 37.231 euro) grazie all’”effetto Tonino Asta”, l’allenatore che ha riportato il Monza a vincere e a giocare bene (anche se si trattava di Seconda Divisione), i contratti di sponsorizzazione sono ulteriormente calati (da 27.570 a 22.475 euro), rimanendo su livelli da campionati provinciali. Sono schizzati in alto i costi per la manutenzione dei campi da calcio (da 3.888 a 63.880 euro) e quasi raddoppiati quelli per l’affitto degli alloggi dei calciatori (da 38.934 a 60.611 euro).

stadio-brianteo-tribuna-trapattoni-prada-mbInteressanti sono alcuni passaggi della relazione sulla gestione redatta il 30 settembre dall’allora amministratore delegato Maurizio Prada. Riguardo all’andamento della gestione, “mostra un trend sostanzialmente invariato rispetto all’ultimo periodo analizzato (al 31 dicembre 2013), anche se gli sforzi della società sono proiettati verso la ricerca di una inversione di tendenza già a partire dal prossimo esercizio, cercando nuove soluzioni organizzative e commerciali in grado di creare i presupposti per un miglioramento delle opportunità economiche e finanziarie per i prossimi esercizi. Il percorso di riconversione si è dimostrato comunque particolarmente complesso nonostante gli sforzi posti in atto dalla nuova proprietà anche attraverso iniziative di marketing dedicate (Festa del centenario, Torneo Italo-Brasiliano, Torneo Boing) che hanno rappresentato un forte investimento volto a rafforzare il valore del marchio e la sua reputazione all’interno del panorama professionistico italiano e internazionale. La società nel corso della stagione 2013-2014 ha registrato un andamento dei ricavi non in linea con le aspettative di budget formulate ad inizio periodo e questo fattore sembra essere imputabile all’allungarsi delle tempistiche legate al progetto di rilancio della società (tra cui segnaliamo la difficoltà a coinvolgere operatori economici locali e internazionali che hanno dimostrato di essere poco interessati al campionato di Lega Pro e focalizzati solo sui club che partecipano a competizioni superiori) e alla più generale crisi economica che, in ambito nazionale, rende complesso creare i presupposti per nuove linee di ricavi come il merchandising e i ricavi generati dai singoli eventi sportivi (ticketing e altro). È rimasta invariata la scelta di rafforzare il settore giovanile, attraverso un percorso che, si spera, possa fornire nei prossimi anni il presupposto di maggiori introiti grazie alla valorizzazione dei tesserati che militano nelle formazioni giovanili”. Proseguendo si legge che la trasformazione dei campionati di Lega Pro “operata dalla Federazione rischiava in caso di insuccesso di riportare il Monza Calcio nel panorama dilettantistico con evidenti conseguenze in merito alla continuazione dell’attività e al raggiungimento degli obiettivi prefissati dalla presidenza per il prossimo triennio”. E ancora: “Il raggiungimento del risultato sportivo ha imposto alcune scelte in merito alla tipologia di squadra da ‘attrezzare’ nel corso dell’anno, con il maggiore ricorso a giocatori di esperienza a scapito di giocatori di giovane età che invece consentono di accedere a maggiori contributi concessi dalla Lega (cosiddetta Legge Melandri)”. E quindi, alla luce di quanto registrato nel primo trimestre della nuova stagione: “Da una prima analisi emerge una situazione di tensione finanziaria per supportare la gestione operativa corrente anche alla luce degli impegni stabiliti in sede di approvazione del budget 2014-2015 e la necessità di un adeguamento patrimoniale ai sensi di quanto stabilito dalla normativa vigente. I finanziamenti effettuati dall’azionista rappresentano, ad oggi, la fonte di sostentamento principale della società e quindi qualora dovesse manifestarsi il mancato versamento secondo il regolare piano contenuto all’interno dello stesso budget si ravvisa che verrebbero a mancare i principi che determinano la continuità e la sostenibilità dell’attività aziendale”.

C’è un paragafo dedicato ai fatti di rilievo dopo la chiusura dell’esercizio: “La società, nonostante le pressanti richieste di alcuni club di maggiori divisioni, ha mantenuto i principali protagonisti dell’ultimo campionato (in particolar modo il giocatore Vita su cui insistevano richieste da parte di alcuni club di serie superiori e di cui la società ha riscattato alle buste il cartellino dal Torino Calcio), ed ha rafforzato l’organico con l’inserimento di nuovi giocatori, alcuni dei quali provenienti da federazioni straniere. Questa scelta risponde alla precisa strategia, posta in essere dalla nuova proprietà, di puntare entro questa stagione alla categoria superiore per completare il progetto di rilancio e di riqualificazione del Monza Calcio, anche alla luce delle difficoltà a generare nuove linee di ricavi per una squadra iscritta al campionato di Lega Pro”. Sul risultato dell’esercizio è stato scritto che “Ai fini delle decisioni che i soci saranno chiamati a prendere nel corso dell’Assemblea del 17 novembre 2014, gli amministratori confermano che in mancanza di versamenti effettuati nel periodo successivo alla chiusura del presente bilancio non sussistono le condizioni per considerare la piena continuità operativa della società e poter rinviare la copertura della perdita al futuro esercizio”.

Anthony-Armstrong-Emery-mbNella relazione del Collegio sindacale incaricato della revisione legale dei conti si nota il peggioramento della situazione intervenuto tra fine settembre e metà novembre: “Già nelle sue precedenti relazioni periodiche il Collegio sindacale ha dovuto prendere atto, sottolineando preoccupazione per lo stato di salute economica e finanziaria della società, del fatto che il socio di riferimento Anthony Armstrong-Emery non ha onorato, dal mese di settembre in poi, gli impegni assunti ad effettuare i versamenti necessari per fronteggiare i fabbisogni finanziari della gestione nonostante impegni scritti assunti nei confronti del Consiglio di Amministrazione in tal senso. Pertanto, l’impossibilità, ad oggi riscontrata, di ripristinare il deficit patrimoniale maturato con la gestione pregressa, e di coprire i fabbisogni della gestione corrente, induce il Collegio a ritenere che non risulti più verificato il principio della continuità aziendale, in assenza di apporti di capitale da perfezionarsi nel corso della prevista assemblea straordinaria”.

calcio-monza-montaquila-bonetti-mbA ridare la continuità aziendale dovrebbero essere Di Stanislao (professionista nel marketing), Montaquila (piccolo imprenditore) e gli altri componenti la cordata. Di sicuro ne fanno parte il bolognese Fabio Bonetti (ex tennista professionista, attualmente project manager di uno studio legale commerciale), candidato a diventare responsabile marketing, e il comasco Stefano Bruni (ex sindaco del capoluogo lariano, attualmente presidente di Confidi Union Impresa), che è il commercialista del gruppo. A mettere i soldi, oltre a Di Stanislao, dovrebbe essere l’anglo-iraniano Shahrdad Golban, presidente del collegio sindacale di PanEuropa, fondo austriaco che opera nel campo degli investimenti nel settore immobiliare. A dare una mano ci sarebbe inoltre il Gruppo SCA, Spa leader nel settore dell’automotive, di proprietà di SCAR Srl e della famiglia Marino.
Al momento la cordata non gode di molta fiducia. Quei pochi degli otto dipendenti che, dopo aver presentato istanza di fallimento, si erano mostrati disponibili a presentare richiesta di desistenza avrebbero cambiato idea. L’udienza prefallimentare è stata fissata dal Tribunale per il 24 febbraio, ma in seguito alla presentazione di istanze di fallimento anche da parte di almeno altri cinque creditori, nonché della Procura della Repubblica, è possibile che il presidente del Tribunale anticiperà la data.

calcio-monza-di-stanislao-mbNel frattempo il direttore sportivo Gianni Califano e il direttore tecnico Alfredo Pasini stanno lavorando per rimpolpare la rosa. Ma anche Di Stanislao e Montaquila lo stanno facendo, visto che venerdì scorso si sono recati all’hotel Hilton di Milano a caccia di qualcuno da tesserare. All’Hilton, e non all’Ata Hotel Executive, che ospita i box del calciomercato, perché ai due manager non è consentito dai regolamenti imbastire trattative ufficiali. Il nono arrivo è in attesa solo del nullaosta: si tratta del centrocampista italo-montenegrino Idriz Toskić, 19 anni e mezzo, proveniente in prestito dal Chievoverona, dove stava disputando il campionato Primavera. Però il “roster” non sarebbe ancora sufficiente per l’allenatore Fulvio Pea per lottare per la salvezza. Dopo averlo anticipato in via confidenziale ad alcuni giornalisti, il tecnico biancorosso ha dichiarato che se alle ore 23 del 2 febbraio, cioè alla chiusura del calciomercato, il suo staff non avrà a disposizione un organico adeguato rassegnerà le dimissioni.

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