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Preso “Besu” e i 7 della banda: duro colpo allo smercio della coca

Lui era detto "Besu". Già noto alle forze dell'ordine, e con la sua compagna una donna marocchina di 10 anni più grande di lui e altri sette nordafricani si occupavano dello smercio della cocaina nel vimercatese.

droga e soldi - mb

Lui era detto “Besu”. Già noto alle forze dell’ordine, e con la sua compagna una donna marocchina di 10 anni più grande di lui e altri sette nordafricani si occupavano dello smercio della cocaina nel Vimercate. Oltre 500 clienti e un giro da 2 milioni di euro.

La base della centrale operativa dello spaccio era a Burago Molgora. Poi gli spacciatori si spostavano a Vimercate, in Piazza Marconi o in zona Largo Europa. Non operavano solo nel vimercatese, ma anche nella bergamasca, nel lecchese e in provincia di Milano. Un giro d’affari di quasi 2 milioni di euro, questa la stima fatta dai militari. I carabinieri sono intervenuti ieri quando a seguito dei serrati controlli effettuati e delle intercettazioni avevano capito che alcuni membri della banda avevano deciso di lasciare l’Italia, forse proprio perchè sentivano il fiato sul collo delle forze dell’ordine.

Ad arrestare “Besu” è stato proprio il giovane maresciallo della Compagnia di Vimercate che solo qualche mese fa gli aveva salvato la vita. L’uomo  in preda alle droghe si voleva gettare nudo dal balcone di casa. Gli altri quando hanno visto i carabinieri hanno tentato di fuggire dalle finestre e dalle porte secondarie, ma non hanno avuto scampo.

Sono stati tutti fermati con l’accusa di spaccio di droga, in particolare cocaina. Nel corso della complessa operazione, iniziata questa estate, non solo questa banda è stata individuata come la più attiva nello smercio della droga, ben 200 o 300 cessione di dosi in una sola giornata riuscivano a fare, ma sono stati anche identificati 300 clienti abituali, molti dei quali residenti nel vimercatese.

Nelle case dei malviventi sono stati sequestrati circa un etto di cocaina, già suddivisa e pronta per lo smercio, i classici bilancini di precisione, dieci mila euro in contanti, 2 telefoni cellulari e otto tablet e computer utilizzati per tenere la contabilità dell’attività. La banda era composta da uomini tra i 28 e i 36 anni, e cinque di questi erano già noti alle forze dell’ordine per reati specifici. “Besu”, il boss, di anni ne ha 30.

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