Economia

KSB Italia, “salvagente” della Costa Concordia con 328 valvole speciali

Anche un'azienda brianzola, la KSB Italia con sede a Concorezzo, ha contribuito a restituire all’Italia e al Mondo l'isola del Giglio com’era prima del naufragio della Costa Concordia.

costa concordia con i cassoni applicati

Anche un’azienda brianzola, la KSB Italia con sede a Concorezzo, ha contribuito a restituire all’Italia e al Mondo l’isola del Giglio com’era prima del naufragio della Costa Concordia.

L’azienda ha fornito le trecentoventotto valvole pneumatiche a farfalla (in esecuzione speciale) che sono state applicate ai cassoni del transatlantico, che hanno fatto da veri e propri salvagenti per il viaggio dalla piccola isola toscana fino a Genova.

Valvole ISORIA_PonteConcordia_1Per la cronaca tutte le operazioni, dal rigalleggiamento, allo spostamento, e, prima ancora, del ribaltamento della Costa Concordia, sono riuscite anche grazie alle 328 valvole “made in Brianza”.  Le valvole applicate ai cassoni, diventate parte integrante dello scafo, hanno fatto da “timone” di galleggiamento e di sicurezza alla Costa Concordia, nave da crociera naufragata il 13 gennaio 2012 al largo dell’Isola del Giglio, dal peso di 114 mila tonnellate, e dalle misure di 290 metri di lunghezza, di 35 di larghezza e di 57 di altezza.

Con l’approdo nel porto di Genova il lavoro della valvole non è ancora terminato: nelle operazioni di smantellamento la nave verrà spostata in diversi approdi in base alle fasi di lavorazione. I cassoni, e quindi i dispositivi KSB Italia, entreranno in funzione per regolare il galleggiamento di ciò che man mano rimarrà della Costa Concordia.

Guglielmo Cristao

Guglielmo Cristao

«Nessuno al mondo poteva vantare un’esperienza di questo tipo, proprio perché mai tentata prima: siamo stati estremamente attenti ad ogni singolo dettaglio, dalla scelta dei prodotti forniti fino alla loro installazione sulla nave. – ha affermato Guglielmo Cristao, Responsabile General Business KSB Italia – Inoltre la scelta di utilizzare i rimorchiatori, e non la chiatta semi-sommergibile, ha dato un ruolo fondamentale ai cassoni e quindi alle valvole applicate; eravamo parte fondamentale del “salvagente” della Costa Concordia». 

Ricordiamo che le valvole sono state dotate di un sistema di sicurezza che fa sì che in condizioni di emergenza, per mancanza di alimentazione elettropneumatica, è in grado di garantire una funzione di sicurezza effettuando una manovra prestabilita; tutte le valvole sono  azionabili da remoto, e in caso di necessità, anche se con l’intervento dei sub è comunque possibile azionarle manualmente.

I tecnici KSB Italia sono tornati sulla nave anche prima del trasferimento a Genova per un intervento di controllo. Le valvole, per quasi un anno, hanno lavorato in un ambiente estremo e molto particolare: in mare, con un alto rischio di corrosione, e alcune ad una profondità che arrivava ai 40 metri, dove la pressione è molto forte. La verifica eseguita è servito a scongiurare qualsiasi malfunzionamento che avrebbe potuto compromettere l’intera operazione di recupero. Le valvole hanno sopportato bene il passaggio di circa 30 mila tonnellate di acqua che faceva da zavorra prima della partenza dal porto del Giglio.

«Una fornitura inedita, con delle specificità uniche, che ha mantenuto inalterata la qualità dei nostri prodotti – commenta Riccardo Vincenti, Consigliere Delegato KSB Italia, che aggiunge – Siamo orgogliosi di aver contribuito a restituire all’Italia e al Mondo l’isola com’era prima del naufragio e di aver fatto parte di un team di tecnici tra i migliori al mondo».

 

 

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