Opinioni

Unione degli Studenti. Droga a Vimercate: ecco la nostra risposta

Vengo a sapere in questi giorni dell'editoriale redatto da Valentina Rigano circa la questione della presenza di droga e dei controlli dei carabinieri presso ITIS Albert Einstein al quale voglio rispondere per fare chiarezza su alcuni punti.

omnicompresivo vimercate - mb

Vengo a sapere in questi giorni dell’editoriale redatto da Valentina Rigano circa una questione molto delicata che in prima persona sto seguendo in quanto Rappresentante degli Studenti dell’ITIS Albert Einstein di cui faccio parte in qualità di Dirigente Nazionale, l’Unione degli Studenti e al quale voglio rispondere per fare chiarezza su alcuni punti. Per prima cosa, vorrei fosse chiaro a tutti il fatto di cui stiamo parlando: nelle ultime settimane, all’interno di tre dei quattro istituti presenti a Vimercate (escluso solo il Liceo Banfi) sono stati fatti dei controlli a tappeto nelle classi da parte dei Carabinieri, ordinando agli studenti di uscire dalle proprie aule, disporsi in riga lungo il corridoio ed entrando nelle stesse aule con l’unità cinofila alla ricerca della presenza di droga.

Ora, l’associazione che rappresento si è sempre espressa dopo assemblee e dibattiti pubblici con gli studenti, dentro e fuori le mura dell’omnicomprensivo sulla questione “droga” e la conclusione che ne è uscita non è certo quella che “c’è la volontà di drogarsi liberamente a scuola!”, nè tantomeno che bisogna cacciare le forze dell’ordine dagli Istituti o impedire che svolgano il loro lavoro: il problema non sono le forze dell’Ordine, il problema sta nella gestione della problematica complessiva! Monitorare il fenomeno e soprattutto sensibilizzare gli studenti sull’uso di sostanze è al contrario sempre stata l’intenzione dell’Unione degli Studenti e degli Studenti che hanno partecipato ai momenti di confronto che ripeto, si sono svolti dentro e fuori le scuole.

Infatti, la richiesta che io stesso ho riportato nel mio Consiglio d’Istituto e che l’Unione degli Studenti Vimercate (che, ammetto, può averlo fatto con toni più o meno caldi vista la situazione) ha espresso tramite post su facebook è quella di abbandonare questo modello di approccio al fenomeno: evitare controlli a tappeto che non fanno altro che incentivare il fenomeno del consumo (strano ma vero, uno studente della mia età o minore è portato per naturalezza a trasgredire le regole) e adottare dei percorsi di sensibilizzazione responsabilizzazione per gli studenti, magari con ex tossicodipendenti o educatori come è avvenuto nella conferenza organizzata dal comitato genitori, con il quale, tengo a precisare c’è sempre stato un clima di grande collaborazione.

Inoltre, il fatto che l’associazione di cui faccio parte abbia aderito a livello nazionale ad una campagna di promozione del referendum abrogativo sulla legge Fini-Giovanardi sul consumo di cannabinoidi che ha portato numerose sigle a sfilare per le vie di Roma (e non certo a Vimercate), non ha nulla a che vedere con la situazione problematica di spaccio e consumo di droghe pesanti che si fonda su diversi casi di spaccio di sostanze stupefacenti e consumo a scuola: sono due piani che andrebbero tenuti separati!

Spero con questo di aver fatto chiarezza su alcuni passaggi che mi hanno veramente turbato e auspico che la prossima volta che qualcuno abbia intenzione di spendere parola sugli studenti di Vimercate consulti prima gli studenti stessi. Se vuole venire a discutere di questo tema nel nostro Istituto, la invitiamo molto caldamente nelle assemblee studentesche.

 

Fabio Riccardo Colombo

 

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