Scattano i saldi. In Brianza si parte il 5 gennaio

saldi-cartellinoPazza voglia di saldi. Le svendite di inizio anno sono ormai alle porte. Sabato 5 gennaio: questo il giorno stabilito in Lombardia, provincia di Monza e Brianza inclusa, per dare il via alla corsa all'affare.

Vestiti, scarpe, giacche, camicie, e chi più ne ha più ne metta, tutto rigorosamente a prezzi da outlet, meglio ancora se griffato.


saldi-cartellinoPazza voglia di saldi. Le svendite di inizio anno sono ormai alle porte. Sabato 5 gennaio: questo il giorno stabilito in Lombardia, provincia di Monza e Brianza inclusa, per dare il via alla corsa all’affare.

Vestiti, scarpe, giacche, camicie, e chi più ne ha più ne metta, tutto rigorosamente a prezzi da outlet, meglio ancora se griffato.

359 euro: questo il budget medio che spenderanno le famiglie per l’acquisto di capi d’abbigliamento ed accessori. “Un valore complessivo di 5,6 miliardi di euro, pari al 18% del fatturato di questi comparti” spiega la Confcommercio attraverso una nota stampa.

Budget più risicato stando invece alle stime di Federconsumatori e Adusbef che prevedono un calo della spesa del 18,8% rispetto allo scorso anno, con 219 euro a famiglia . Mentre il Condacons, secondo il quale il calo degli acquisti raggiungerà un -15%, la spesa media sarà di 224 euro a nucleo familiare.

Qualunque sia la cifra che i brianzoli spenderanno per questi saldi 2013 la parola d’ordine è certamente “fare l’affare”. Occhio però a non lasciarsi trasportare dalla frenesia dello shopping e perdere di vista il cartellino. Per ovviare a spiacevoli inconvenienti Confcommercio ha diffuso un vademecum per il corretto acquisto degli articoli in saldo.

{xtypo_rounded2}Il decalogo per i consumatori

1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si é acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2. Prova dei capi: non c’é obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.

3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l’adesivo che attesta la relativa convenzione.

4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.

5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.{/xtypo_rounded2}

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