Dall’impero austro ungarico alla repubblica popolare cinese. Passato e futuro (ipotetico) della Villa Reale. A pochi giorni dalla chiusura della biennale Italia – Cina svoltasi fra ottobre e gennaio all’interno dell’ex reggia sabauda, amministrazione comunale e Consorzio di gestione tirano le somme per capire quali opportunità ha aperto la manifestazione.
L’evento, svoltosi fra ottobre e gennaio, ha fatto registrare un’ottima affluenza di pubblico: quasi 20 mila persone e il sindaco, Roberto Scanagatti, sta riflettendo sull’opportunità di replicare nel 2014 e magari di fare il tris nel 2015, anno di Expò.
Di certo che lo scorso anno il primo cittadino ha incontrato il console generale della Repubblica popolare di Cina in Milano, la signora Liang Hui, e il delegato generale del China Council for the promotion of international trade – China chamber of international commerce Zhang Gang il pomeriggio del 14 novembre 2012.
L’obiettivo è di gettare le basi per una futura collaborazione culturale. Villa Reale, che è nel bel mezzo di un complesso intervento di restauro, ha bisogno di stare sotto i riflettori il più a lungo possibile. Ha bisogno di attirare l’attenzione, soprattutto di investitori in grado di garantire i fondi sufficienti per completare un recupero da oltre 100 milioni di euro. I cinesi? Certo, il sindaco ha pensato anche a loro. E’ girata la voce di una loro partnership, ma si è trattata solo di una voce. Di vero c’è però che fra Monza e Cina si è aperto un canale di comunicazione che potrebbe trasformarsi nel tempo in un trampolino di lancio per l’ex reggia. Un’ipotesi che potrebbe trasformarsi in realtà e la trasformazione della Villa in una specie di quartier generale dei cinesi per il periodo di Expò. Per il momento si tratta di una suggestione o poco più, ma non è escluso che possa anche trasformarsi in un fatto.
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