Monza, flash mob in centro per gli attivisti di “Senzatomica” (video)

Monza, sabato 14 aprile 2012, ore 15.35. Monza si ferma per due minuti, insieme ad un centinaio di persone dell'associazione "Senzatomica" del gruppo Monza e Brianza, Lecco e Valtellina. Un flash mob in via Carlo Alberto, in pieno centro Monza per portare l'attenzione sulla proliferazione delle armi nucleari a livello mondiale.


Monza, sabato 14 aprile 2012, ore 15.35. Monza si ferma per due minuti, insieme ad un centinaio di persone dell’associazione “Senzatomica” del gruppo Monza e Brianza, Lecco e Valtellina. Un flash mob in via Carlo Alberto, in pieno centro Monza per portare l’attenzione sulla proliferazione delle armi nucleari a livello mondiale.

Al suono di una tromba i manifestanti si sono fermati riproducendo il terribile attimo che segue un esplosione atomica: mani sopra il volto, bambini accovacciati, occhi sbarrati, rapendo l’attenzione dei passanti. Due minuti di silenzio che hanno emozionato, incuriosito e fatto pensare. Alla conclusione è stato srotolato un enorme striscione riportante l’indirizzo web con tutte le informazioni del gruppo, Flashmob monza senzatomicawww.senzatomica.it.

«Sembra un pericolo lontano e improbabile, in realtà la bomba atomica è de facto il rischio più incombente per l’intera umanità – spiegano gli attivisti di senzatomica – La bomba atomica è un’arma che può annientare tutto il genere umano, ciononostante ci sono circa 23.000 testate nucleari nel mondo che rischiano di esplodere per incidenti, falsi allarmi, malfunzionamenti oppure di finire in mano al terrorismo internazionale, ora che la guerra fredda è finita e la deterrenza nucleare si dimostra non essere più congeniale all’attuale assetto internazionale. La campagna Senzatomica manifesta affinche gli stati redigano e ratifichino una Convenzione Internazionale sulle Armi Nucleari.

Ma, ancora più importante, la campagna si rivolge a tutte le persone affinchè ognuno di noi, nella propria vita, adotti il disarmo interiore, ovvero la ferma convinzione che qualsiasi contrasto o controversia non può portare alla negazione dell’altro, alla sua identificazione come nemico a cui contrapporsi, a chiudere la via del confronto pacifico».

video: MB News

foto di Paolo Soave

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