Yamaha di Lesmo, in Provincia riaperte le trattative: possibile il ricollocamento

yahama-gernoUno spiraglio c’è, ora ci vuole l’intenzione delle parti chiamate in causa. Il tavolo istituzionale convocato  venerdì scorso in Provincia di Monza e Brianza ha smosso le acque nella trattativa tra i 66 cassintegrati della Yamaha di Lesmo e l’azienda nipponica. Il presidente Allevi  ha proposto a tutti di fare un passo indietro e considerare la possibilità di una ricollocazione lavorativa dei cassintegrati promossa dalla stessa Yamaha. Ora ci sono 10-15 giorni per pensare, prima del secondo e decisivo incontro.


yahama-gernoUno spiraglio c’è, ora ci vuole l’intenzione delle parti chiamate in causa. Il tavolo istituzionale convocato  venerdì scorso in Provincia di Monza e Brianza ha smosso le acque nella trattativa tra i 66 cassintegrati della Yamaha di Lesmo e l’azienda nipponica. Il presidente Allevi  ha proposto a tutti di fare un passo indietro e considerare la possibilità di una ricollocazione lavorativa dei cassintegrati promossa dalla stessa Yamaha. Ora ci sono 10-15 giorni per pensare, prima del secondo e decisivo incontro.

Al tavolo erano presenti tutti i principali attori di questa vicenda: dal direttore generale di Yamaha Lorenzo Maresca ai rappresentanti delle RSU aziendali Angelo Caprotti e Giuseppe Chiricosta, dal sindaco di Lesmo Marco Desiderati a Gigi Redaelli ed Eliana Dell’Acqua della FIM CISL Monza e Brianza, passando per Giuliana Colombo, Assessore Provinciale al Lavoro e Danila Colombo, Direttore H.R. Yamaha. Allevi, che ha parlato di «incontro interlocutorio», ha da subito preso le redini della trattativa: «Abbiamo voluto proporre una strada diversa rispetto al muro contro muro attuale – ha spiegato il Presidente al termine dell’incontro – Abbiamo chiesto ad entrambe le parti in causa di fare un passo indietro e valutare la strada della ricollocazione dei lavoratori per superare l’impasse in cui ci troviamo».  Allevi ha poi precisato cosa intende per ricollocazione: «Ho proposto così a Yamaha Italia di mettere a disposizione altre risorse allo scopo di favorire il rientro definitivo nel ciclo produttivo di tutti i lavoratori coinvolti al termine dei due anni di cassa integrazione».  Quando il discorso è però ritornato sui 7 milioni di euro accantonati dall’azienda nel consuntivo 2009 Allevi non ha esitato: «La Provincia non ha le competenze per entrare nel merito dell’accantonamento nel bilancio 2009 dell’azienda» ha precisato il Presidente, che nel corso dell’incontro ha trovato il pieno supporto da parte del sindaco Marco Desiderati.

Ottimisti anche i sindacati, stando alle dichiarazioni di Gigi Redaelli: «È sicuramente un primo passo in avanti – ha commentato il segretario Fim Cisl – La strada è percorribile, ma ora tocca all’azienda».  C’è tempo per riflettere comunque, dal momento che le parti non si rivedranno ufficialmente prima di 10 15 giorni.  I cassintegrati fanno sapere che prenderanno in considerazione la proposta, ma che il presidio «andrà avanti sino alla soluzione della questione».

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