Arcore, impianto di betonaggio: “no” della Provincia e 11 consiglieri contro

betonaggio-arcore-piantina-mbI giorni del giudizio. Sono ore decisive per delineare il futuro di Arcore e del progetto della Doneda Srl, e la partita si sta giocando su diversi campi. Giovedì pomeriggio è arrivato il comunicato stampa ufficiale della Provincia di Monza e Brianza che condannava l’insediamento, "diffidando" il Comune dall’autorizzare il progetto, mentre proseguiva l’azione di convincimento del Pd e di Ambrosini per portare in Consiglio Comunale, e bocciare, definitivamente la variante urbanistica avviata nel 2009 dalla giunta.


betonaggio-arcore-piantina-mbI giorni del giudizio. Sono ore decisive per delineare il futuro di Arcore e del progetto della Doneda Srl, e la partita si sta giocando su diversi campi. Giovedì pomeriggio è arrivato il comunicato stampa ufficiale della Provincia di Monza e Brianza che condannava l’insediamento, “diffidando” il Comune dall’autorizzare il progetto, mentre proseguiva l’azione di convincimento del Pd e di Ambrosini per portare in Consiglio Comunale, e bocciare, definitivamente la variante urbanistica avviata nel 2009 dalla giunta.

Il primo colpo di scena arriva dalla giunta Allevi: «In questi giorni abbiamo letto di tutto e di più –  hanno spiegato il Presidente Dario Allevi e l’assessore all’Ambiente Antonino Brambilla – ma è ora di mettere in chiaro le cose. Il primo nostro diniego riguardava esclusivamente criticità urbanistiche, e Comune e azienda hanno modificato il progetto ricollocando l’impianto fuori dalla rete ecologica. A questo punto, venendo meno le nostre osservazioni, abbiamo continuato a sostenere le ragioni del no per motivi ambientali, inviando al Comune di Arcore una diffida a non autorizzare l’impianto». Diffida taciuta da sindaco e maggioranza nella riunione di martedì con i cittadini: «Il parere della Provincia riguardava solo Doneda, noi eravamo nel giusto dopo aver provveduto alle debite modifiche» ha commentato il sindaco Rocchini.
Non ha perso occasione di dire la sua anche il sindaco di Vimercate (Pd), il cui confine distabetonaggio-arcore-mb solo 200 metri dalla zona destinata all’impianto: «Arcore predica attenzione all’ambiente, accusando Vimercate di intaccare il loro confine, ed ora fanno altrettanto».

Nel frattempo il fronte del no sembra ormai più che compatto, e a rassicurare i cittadini arrivano anche le parole del sindaco Marco Rocchini: «Penso che per fine mese convocheremo il consiglio straordinario per archiviare il progetto – ha spiegato il primo cittadino – Anche noi della maggioranza, consapevoli dell’errore commesso, siamo uniti nel non approvare la Variante». Gli fa eco il democratico Fausto Perego, che però prima di procedere vuole avere una maggioranza rassicurante: «Ad oggi abbiamo superato la fatidica quota delle undici firme, ma per evitare rischi vorrei però aspettare un po’ di tempo prima di gridare vittoria». All’appello sembrerebbe mancare solo la Lega, ma il capogruppo del Carroccio Enrico Perego chiarisce la situazione: «La nostra mancata adesione non riguarda la contrarietà all’insediamento o meno, ma è solo una questione procedurale. Vogliamo ridurre al minimo i danni che derivanti da una procedura troppo frettolosa in consiglio, che renderebbe molto probabile un ricorso in tribunale da parte dell’azienda». Di diverso avviso il sindaco Rocchini, sicuro di avere una posizione di forza nei confronti del privato: «I 150mila euro che ci sono stati versati come anticipo per gli oneri di urbanizzazione verrebbero restituiti senza problemi, è una pratica legale ed usuale. Nel caso di citazione poi i nostri legali ci hanno assicurato che Doneda potrebbe fare ben poco».

Proprio intorno a questa pratica “usuale”, si era creato questa notte un vero e proprio giallo, con le associazioni che temevano essere stati vanificati i loro sforzi di opposizione dalla scelta di aver già incassato gli oneri.

La vicenda sembra dunque procedere per il bene degli arcoresi, ma resta grave il fatto che un procedimento così importante per il futuro del paese sia stato tenuto in gran segreto e reso noto solo grazie all’azione di opposizione e degli stessi cittadini.

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