Lissone, Fraschini poca carota e molte bastonate alla Lega: «Stop coi sospetti»

comune_lissoneEmblematica la lettera, pubblicata sul blog del Pdl di Lissone, con cui l’assessore al Bilancio, l’azzurro Massimo Fraschini, tratteggia la scena politica della città.


comune_lissoneEmblematica la lettera, pubblicata sul blog del Pdl di Lissone, con cui l’assessore al Bilancio, l’azzurro Massimo Fraschini, tratteggia la scena politica della città.

Uno sfogo, ma anche uno j’accuse nei confronti della Lega Nord e delle opposizioni, un documento che certifica al meglio il tutt’altro che disteso clima amministrativo che regna a Lissone; dove, ormai, la maggioranza sembra spaccata e il centrosinistra, aggressivo come da prassi, è pronto a banchettare in vista delle elezioni 2012.

Fraschini, nella missiva, rimanda al mittente le lamentele per l’approvazione del bilancio, specificando che «Il bilancio verrà approvato presumibilmente attorno alla terza settimana di marzo, questo ritardo, rispetto ai tempi ottimali previsti dalla normativa, deriva da tutta una serie di difficoltà nel far quadrare una situazione che vede ulteriori tagli di trasferimenti dello Stato al Comune di Lissone per quasi 1.000.000 di euro».

A seguire, l’assessore pare togliersi più di un sassolino dalle scarpe, quindi, finalmente, cala l’asso: «Emerge un elemento costante nel clima degli ultimi anni nella politica lissonese: il sospetto di complotti ed alleanze trasversali. Oggi purtroppo a Lissone non si dialoga né ragiona con apertura sui complessi problemi della città ma si alimentano sospetti. Vale per la Lega Nord quando vede ogni dialogo (compiuto da altri) come una strategia a suo danno, vale per le opposizioni che partono quasi sempre dal concetto che dietro ogni scelta di questa amministrazione ci sia qualcosa di losco o negativo per la città».

In calce, Fraschini, chiude filosofeggiando, e indica la via ai colleghi di consiglio: «Occorre oggi avere il coraggio di riflettere su cosa serva veramente alla città. E’ il momento più difficile, perché già i pruriti elettorali si fanno sentire e la tentazione della demagogia e del non pagare il dazio sono forti, ma è forse anche l’occasione per mostrare la stoffa delle diverse forze politiche. Chi ha intenzione di rispondere seriamente alla necessità di pensare a cosa Lissone sarà tra 10 anni?».

Qui il testo completo della lettera

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