Stefano Carugo, Pippo Civati. È stata proprio una delegazione bipartisan quella che ieri 6 luglio ha fatto visita a la Casa circondariale di Monza. I due consiglieri regionali lombardi (rispettivamente del Pdl e del Pd) hanno compiuto un sopraluogo di poco più di un’ora visitando celle, parti comuni e facendo il punto della situazione con il direttore Massimo Parisi.
«Scopo del nostro sopraluogo è verificare la condizione di vita dei detenuti, che si sa in questo periodo dell’anno con il caldo estivo diventa più critica rispetto agli altri mesi – racconta Carugo – e capire meglio di cosa c’è bisogno e vedere cosa possiamo fare». La situazione rilevata nel complesso dai due assessori è buona, a loro detta, se poi paragonata ad altre strutture carcerarie del nostro Paese.
Attualmente la casa circondariale di via Sanquirico ospita 840 detenuti, 140 in più rispetto alla capienza massima di 600 «La situazione è critica soprattutto nelle celle di 10 metri quadri dove ci sono 4 detenuti invece di 2 – spiega Civati – la struttura risale agli anni ’80 ed era stata pensata in piccolo e quello che serve è un ampliamento, ma sarà difficile perché si scontra con il provvedimento svuota carceri».
Regione Lombardia sta intanto mappando la situazione delle carceri del territorio lombardo. I due consiglieri, visto il loro radicamento e legame con la terra brianzola, sono venuti direttamente sul campo per conoscere meglio questa realtà che conta fra i suoi detenuti un 55% di stranieri per lo più incriminati per spaccio, furto e prostituzione, di cui 120 sono donne e 720 uomini.
Un appello alla fine è stato lanciato da entrambi i consiglieri: «Nonostante la crisi, non tagliamo sulle carceri». La voce va diritta al Governo, ma anche all’assemblea dei sindaci brianzoli.
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