Monza, la cultura si mette la divisa, la biblioteca trova spazio nell’ex caserma San Paolo

Un concorso internazionale per riqualificare l’ex distretto militare San Paolo, destinato a ospitare la futura biblioteca di Monza. L’amministrazione comunale ha deciso di mettere a confronto i migliori architetti e ingegneri del mondo per realizzare la nuova biblioteca comunale. Il via libera alle operazioni è stato dato con una delibera di giunta che ribadito uno stanziamento di quasi 6 milioni di euro per l’intervento.


Un concorso internazionale per riqualificare l’ex distretto militare San Paolo, destinato a ospitare la futura biblioteca di Monza. L’amministrazione comunale ha deciso di mettere a confronto i migliori architetti e ingegneri del mondo per realizzare la nuova biblioteca comunale. Il via libera alle operazioni è stato dato con una delibera di giunta che ribadito uno stanziamento di quasi 6 milioni di euro per l’intervento.

La procedura, secondo le indicazioni dell’assessore alle Opere pubbliche, dovrebbe concludersi nel corso del 2010. Attualmente la biblioteca civica si trova stipata in una alla dell’Arcivescovado, in via Giuliani. L’ex distretto militare, nato come convento e nell’Ottocento utilizzato anche come caserma dai militari di Napolene, garantirà nuovi spazi e, soprattutto, una sede all’avanguardia, che secondo il progetto biblioteconomico già messo a punto dovrebbe ispirarsi prevalentemente ai modelli anglosassoni. Complessivamente l’edificio conta 3 mila e 500 metri quadrati di spazi, oltre a un ampio cortile interno.

L’obiettivo è realizzare un’ampia sala lettura, un’emeroteca, una sala convegni, un centro di documentazione, spazi riservati agli scaffali aperti al pubblico suddivisi per aree tematiche e anche uno spazio museale. La biblioteca conta oltre 140 mila volumi, molti di quali di grande pregio come lo “Statuo dei Mercanti” del 1470. Inoltre, all’interno dell’ex distretto, dovrebbero trovare spazio l’archivio storico comunale, attualmente conservato in alcuni magazzini decentrati, e per il fondo antico, costituito dal lascito del sacerdote bibliofilo milanese Gaetano Zucchi, che raggruppa circa 30 mila titoli che ripercorrono la storia locale dal 500 alla fine dell’ 800.

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