“Vivo in quel campo nomadi vicino Milano…”. E lì, il giudice del tribunale di Desio, Maria Francesca Chiuri, l’ha spedito ai domiciliari. Peccato che, quando il furfante era già libero, si è scoperto che quel campo è “fantasma”. E, quindi, è stato necessario andare a ripescare il furbetto e portarlo dietro le sbarre del carcere monzese. Dove rimarrà per cinque mesi.
Niente da fare, dunque, per N.Z., 37 anni, croato specialista del furto e della ricettazione. Lunedì pomeriggio aveva tentato di entrare in una palazzina di via Como. Pensava che l’abitazione fosse libera. Invece, il proprietario, un 49enne, era in casa, si è accorto subito del tentativo di intrusione (anche con l’aiuto dei cani) e ha messo in fuga il delinquente. Poi lo ha anche inseguito, fino ad acchiapparlo, con l’aiuto dei carabinieri della tenenza cittadina. Poi, il processo per direttissima, la “bugia” del ladro, l’ordinanza di custodia in carcere.
commenta