Comunicazione ed arte in mostra a Nova

20080517_ribaudothumb.jpg In mostra a Villa Vertua ancora per una settimana la personale della pittrice Grazia Ribaudo, alla quale abbiamo chiesto di più sulla mostra. E sul nostro tempo


20080517_ribaudothumb.jpg In mostra a Villa Vertua ancora per una settimana la personale della pittrice Grazia Ribaudo, alla quale abbiamo chiesto di più sulla mostra. E sul nostro tempo

Il concetto di "comunicazione" e il concetto di "arte" sono, probabilmente da sempre, legate da un intreccio indissolubile che le porta a rincorrersi. Quanto artistico può essere un messaggio? E quanto comunicativa può essere un’opera d’arte? Insomma, fino a che punto possono essere legate comunicazione e arte? Su questa domanda sembra essere fondata la mostra della pittrice canturina Grazia Ribaudo, ospitata da Villa Vertua a Nova Milanese. La mostra, patrocinata dal Comune, ha aperto al pubblico lo scorso weekend e sarà visitabile ancora per tutta la prossima settimana. "Forma e fondamento" è una mostra d’impatto, dalla forte simbologia, fatta di figure colorate e sinuose, di morbidezza di tocco in contrasto con la durezza delle parole, dalla moltitudine di simboli legati al mondo del Web. Per parlare di questo contrasto e per rapportare questa mostra al periodo in cui viviamo, l’epoca delle telecomunicazioni, abbiamo incontrato la pittrice.

La sua è una mostra imperniata sul concetto di comunicazione e sul mondo di internet. In questo "nuovo mondo", fatto di nuovi modi di comunicare e di percepire, l’arte è sempre comunicativa? L’arte è sempre comunicativa, perché nasce dall’esigenza dell’autore di "comunicare", trasmettere un pensiero, un’emozione, uno stato d’animo, e quindi di relazionarsi grazie ad una propria espressività artistica con l’altro, il pubblico. 20080517_ribaudo.jpg Ma i tempi cambiano, viviamo appunto in un "nuovo mondo" dove strumenti e linguaggi non sono più i medesimi di un tempo, ed è cambiato il target, il destinatario del nostro messaggio. Una buona maggioranza del nostro pubblico parla e comprende un "nuovo linguaggio", quindi, prendendo atto di questo cambiamento sociale e culturale, l’arte,  per essere comunicativa, relazionarsi, farsi percepire e recepire dal pubblico del "nuovo mondo" deve integrare nella propria espressività artistica, strumenti e linguaggi nuovi. Integrazione, non sostituzione. Come il musicista dispone di chitarra acustica e di chitarra elettrica, il pittore dispone di pennello, rullino, aerografo, mouse…ma le note musicali sono sempre sette e i colori primari tre.

I suoi dipinti sono caratterizzati da figure morbide adagiate su parole ferme; fusione o contrasto? Fusione e contrasto di due mondi agli antipodi, umanesimo e tecnologia, che si sviluppano su livelli diversi, reale e virtuale; il primo sulla tela, il secondo sulla lastra di plexiglas. A rispetto delle reciproche identità, la scrittura è "svuotata" laddove emerge il segno pittorico, il segno pittorico è assente sulla tela laddove la scrittura riflette la propria ombra. Il viaggio informatico ("X-Mailer") accoglie il contenuto emotivo nell’oggetto dell’e-mail, la tela accoglie la capillarità della rete internet.

Cosa pensa del modo di comunicare dei giorni nostri? C’è bisogno di scambiarsi idee o c’è voglia solo di sentirsi meno soli? L’arte nella società di oggi, forse colma di solitudine, che ruolo può rivestire? Io credo che al giorno d’oggi non si sia più capaci di stare da soli, o meglio, in compagnia di se stessi. La comunicazione di massa e la pubblicità spesso invasive hanno indebolito la nostra capacità di affermazione anche nelle scelte più quotidiane, dal cibo all’indumento. Questo è uno dei temi che affronto nella serie dei "Flag". Il flag è il simbolo dell’opzione di scelta sui moduli (form) che troviamo in rete. Ma quanto in realtà siamo liberi di scegliere, di esprimere le nostre idee, di confrontarci senza essere etichettati o isolati? L’arte contribuisce alla scoperta di se stessi poiché porta all’introspezione, induce a dialogare con la propria anima, contribuendo, nella società di oggi, alla riaffermazione del proprio Io e al riempimento della solitudine. 20080517_ribaudo2.jpg

Come vede al giorno d’oggi il mondo dell’arte in Italia? C’è stata evoluzione come per quello della comunicazione? Arte e comunicazione hanno scopi diversi e non possono avere la stessa evoluzione. Mi spiego meglio. La comunicazione è uno strumento al servizio dell’arte, ma il mondo dell’arte in Italia non ha colto le potenzialità della comunicazione. Solo negli ultimi anni, si intravede un miglioramento nell’utilizzo degli strumenti che la comunicazione mette a disposizione. Quanti artisti e gallerie hanno un sito web? Marketing, mailing list e newsletter, strumenti regolarmente utilizzati in altri settori, con quali competenze vengono utilizzati dagli operatori dell’arte? Perché è questo ciò che manca al mondo dell’arte in Italia, un approccio "professionistico ed imprenditoriale" all’arte.Design, Moda e Spettacolo hanno saputo evolversi in "industrie" che producono profitto sia per gli artisti che per gli operatori, mentre l’evoluzione del mondo dell’arte in Italia procede a rilento.

Bovisio Masciago, Nova Milanese…Ha già allestito altre volte mostre in Brianza; come vede questo territorio rispetto alla figura dell’artista? La Brianza è ricca di sedi espositive e realtà che si prestano ad hoc all’allestimento di mostre d’arte, anche contemporanea. Villa Vertua a Nova Milanese è uno di questi spazi, con sale espositive luminose, pulite e rigorose. I colleghi artisti, i curatori e i critici milanesi presenti all’inaugurazione  della mia mostra hanno apprezzato la sede ed hanno manifestato rammarico per la non conoscenza della sua esistenza, anche se a pochi chilometri dal Capoluogo. Conosco diversi artisti, curatori e critici in Brianza che operano a Milano, ma pochi artisti ed operatori del settore, milanesi, che operano fuori Milano: mancanza di mezzi pubblici, problemi di viabilità. Non è un problema di cattiva Amministrazione, la Brianza è bella così, ecologica e vivibile. È anche vero che se le Amministrazioni comunali della Brianza rendessero queste sedi espositive più fruibili agli operatori del settore, curatori e critici d’arte, alzando il livello qualitativo delle proposte artistiche, l’interesse sia dell’artista affermato che del pubblico appassionato d’arte si orienterebbe anche al territorio della Brianza e non solo a Milano.

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