Rassegna stampa del 8 marzo – locale

Autodromo: Milano e Monza ai ferri corti
La replica: «E Palazzo Marino ad avere proposto tre anni in attesa del concorso»
da L'esagono del 8 marzo 2007

Ieri, proposto da Legambiente, il test-confronto contro bici+treno (che avrebbe vinto se il convoglio non fosse stato in ritardo), bus+ treno e auto
Dalla Villa Reale a Porta Garibaldi in 32 minuti: lo scooter batte tutti
dal Cittadino del 8 marzo 2007

Cascinazza: il Consiglio di Stato dà ragione a Paolo Berlusconi
dal Giorno del 8 marzo 2007


Autodromo: Milano e Monza ai ferri corti
La replica: «E Palazzo Marino ad avere proposto tre anni in attesa del concorso»
da L'esagono del 8 marzo 2007

Ieri, proposto da Legambiente, il test-confronto contro bici+treno (che avrebbe vinto se il convoglio non fosse stato in ritardo), bus+ treno e auto
Dalla Villa Reale a Porta Garibaldi in 32 minuti: lo scooter batte tutti
dal Cittadino del 8 marzo 2007

Cascinazza: il Consiglio di Stato dà ragione a Paolo Berlusconi
dal Giorno del 8 marzo 2007

Autodromo: Milano e Monza ai ferri corti
La replica: «E Palazzo Marino ad avere proposto tre anni in attesa del concorso»
dal Esagono del 8 marzo 2007

"II problema dell'autodromo è il Comune di Monza e il suo sindaco Faglia che è troppo ballerino. Milano vuole tutelare l'autodromo e dare una convenzione a lungo termine, esattamente il contrario di quello che vuole Monza. Per questo non ci siamo ancora se­duti davanti ad un tavolo a trattare il rinnovo". Fa ricade­re tutte le colpe sulle spalle del primo cittadino monzese l'as­sessore milanese Gianni Ver­ga. Che non fa cenno a quella bozza di conven­zione con la Sias, società di gestio­ne dell'autodro­mo, preparata qualche tempo fa dall'Ammini­strazione Faglia, passata in giun­ta, condivisa ma non ancora ap­provata e già inviata a Palaz­zo Marino. Chi ha sondato l'umore dei cugini di Milano si è sentito rispondere: "Non pensateci neppure un attimo a mandarcela, la rispedirem­mo al mittente. Bocciata". La bozza, mai ufficialmente fatta avere alla Sias avrebbe trovato resistenze anche da parte della Società incremento au­tomobilismo e sport che da tempo ha pubblicamente fat­to sapere cosa s'aspetta: pos­sibilmente una durata ven­tennale per poter spalmare i debiti con le banche per il rin­novo delle strutture nel 2003 e restare dentro l'area attuale, senza sottrazione di spazi. Non si pronuncia invece, la Sias, sulla sorte della pista sopraelevata. Per via di quella clausola inserita nel 1997 quando la innovata dall'Amministra­zione retta dall'allora sindaco Marco Mariani. Ma soprattutto perché, a tutelare le soprae­levate, ci sono i suoi 52 anni di storia (a giugno), il Ministero dei Beni e delle Attività Cul­turali e la Soprintendenza re­gionale che il 5 novembre 2003 fece pervenire al sindaco Fa­glia una lettera nella quale si diceva: "…le curve sopraelevate sono tuttavia ancora am­piamente in grado di trasmet­tere quel significato di opere di ingegneria specialistica alquanto ardita, se rapportate al pe­riodo in cui furo­no realizzate, che le rendono anco­ra oggi una testi­monianza della cultura e della storia dell'automobilismo degna di attenzione". La soprintendente regio­nale Carla di Francesco co­glieva l'occasione per bac­chettare l'Amministrazione monzese: "Credo sia ora di co­minciare a pensare in modo diverso il rapporto tra parco e Autodromo – concludeva -che rinunci a sentire la pista come un corpo estraneo colpevole di tutti i mali del Par­co e perciò da trattare come nemico negandone ogni qua­lità, anche quella storica". Sono passati quasi quattro an­ni da allora. Nei dieci punti di quella bozza portata in giun­ta si propone un rinnovo de­cennale, un raddoppiamento del canone, il lascito delle aree tra il viale Mirabelle e il golf. Aree necessarie all'attività dell'autodromo comprendendo il rettilineo dell'alta velocità utilizzato per i corsi di guida sicura. Nessuna cita­zioni invece sul destino delle sopraelevate il cui .abbattimento è però previsto dal do­cumento inserito nel nuovo Piano di governo del territorio. La volontà dell'Amministrazione Faglia è espressa chiaramente proprio nel do­cumento allegato al Pgt che di fatto, con l'abbattimnto del­le sopraelevate e il riappropriarsi di spazi vitali per l'autodromo, finisce con il limitare l'attività della Sias" dichiara il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo. La convenzione con l'autodromo è scaduta il 31 dicembre 2006, ,è sta­ta concessa una proroga di 3 mesi che scade il 31 marzo. Fa­cile prevedere che otterrà altri tre mesi di proroga per supe­rare il periodo elettorale. A questo punto tutto fa pensare che sarà la nuova giunta a de­cidere il rinnovo con la Sias. Nel frattempo da Palazzo pe­rò la reazione alle dichiarazio­ni di Verga è dura: "Monza parla di un rinnovo decenna­le' – spiega l'assessore al Parco Dariela Pollastri – mi sembra una condizione abbastanza garantista. Considerato che Milano ha ipotizzato tre soli anni per portare a compimen­to il famoso concorso internazionale, punto sul quale siamo d'accordo. Su questo tuttavia sarebbe opportuno parlare di persona e non mandarcele a dire attraverso le dichiarazioni. Per quanto ci riguarda abbiamo provvedu­to al passaggio in giunta, ora attendiamo le decisioni uffi­ciali di Milano".

Ieri, proposto da Legambiente, il test-confronto contro bici+treno (che avrebbe vinto se il convoglio non fosse stato in ritardo), bus+ treno e auto
Dalla Villa Reale a Porta Garibaldi in 32 minuti: lo scooter batte tutti
dal Cittadino del 8 marzo 2007

Ha vinto lo scooter, ma solo perché il treno era in ritardo. Nell'ambito della manifestazione «Treno Verde 2008», in programma in questi ultimi tre gior­ni alla stazione Garibaldi di Milano, Legambiente ha dato vita a una nuova edi­zione del Trofeo Tartaruga: sfida fra diversi mezzi di trasporto fra Monza e Mila­no per stabilire il più velo­ce. «Vista la presenza a Mi­lano del Treno Verde, ab­biamo pensato fosse op­portuno collegare le due manifestazioni – ha spiegato Laura Brambilla, vice presidente di Legambiente Monza-. Il più veloce è sta­to lo scooter elettrico. Tut­tavia, non va trascurato il fatto che la soluzione bici più treno ha subito un ritardo di 8 minuti a causa del treno. Altrimenti, sa­rebbe arrivato primo». La sfida, insomma, è stata corsa sul filo di lana e al­l'ultimo posto si è piazzata l'auto a metano condotta dall'assessore Provinciale, Gigi Ponti. I risultati finali del Trofeo Tartaruga, in ba­se all'ordine di arrivo, con partenza ieri ore 9 dalla Villa Reale di Monza, sono i seguenti (oltre ai tempi di percorrenza sono indicati anche i costi di trasporto): scooter elettrico, Michele Erba, assessore di Monza all'Ambiente, e Laura Brambilla, vice presidente Legambiente Monza: arrivo ore 9,32, tempo impie­gato 32 minuti, costo rica­rica 0,035 euro 4 assicura­zione 0,63 euro, totale 0,665 euro; bici + treno, Massimo Benetti e Paolo Gonfalonieri, assessore alla Mobilità: attesa 8 minuti, arrivo ore 9.35, tempo im­piegato 35 minuti, costo bi­glietto 3,20 euro;autobus + treno, Barbara Mesetto e Alfredo Viganò, assessore all'Urbanistica: attesa 4 mi­nuti, arrivo 9.47, tempo impiegato, 47 minuti + 4 minuti attesa, costo bigliet­to 2,50 euro»; auto a meta­no, Damiano Di Simine e Gigi Ponti, assessore pro­vinciale all'Attuazione del­la Provincia; arrivo ore 9.50, tempo impiegato 50 minuti, metano consumato in 15 chilomteri 0,45 euro + 1 ora di parcheggio 2 euro + assicurazione 3 euro + bollo 0,14 euro, totale 5,44 euro.

Cascinazza: il Consiglio di Stato dà ragione a Paolo Berlusconi
dal Giorno del 8 marzo 2007

Dopo aver atteso per tre anni, diffi­deremo subito il Comune affinchè proceda nell'immediata approvazione del Piano di Lottizzazione di Cascinazza». Forte dell'ordi­nanza emessa martedì dal Consiglio di Stato, Antonio Anzani, responsabile di Istedin, la società immobiliare di Paolo Berlusconi proprietaria dei 55 ettari della Cascinazza, è pronto a far valere, ancora una volta, le sue ragioni sulla lunga questione dell'edificabi­lità dei terreni più controver­si della città. La quarta sezio­ne del Consiglio di Stato ha accolto, contro il Comune, un appello della proprietà (prece­dentemente bocciato dal Tar) e chiede all'Amministrazione di pronunciarsi sul PL pre­sentato nel 2004 come progetto per costruire sulla Casci­nazza un nuovo quartiere da 42 palazzine di 5 o 6 piani ciascuna cir­condate dal verde. «È stata ricono­sciuta la nostra ra­gione accogliendo il ricorso sull'enne­simo atto illecito dell'Ammi­nistrazione – commenta Anza­ni -. Siamo certi che la Giusti­zia farà il suo corso. Oggi il PL di Cascinazza deve essere immediatamente approvato e chiunque non pro­cedesse o interpo­nesse altri atti dila­tori o di modifica dello stato giuridi­co dell'area al 2004 se ne assume, a tito­lo personale, la re­sponsabilità, anche economi­ca, per i clanni. Infatti, è dal 2004 che il PL ha tutte le car­te in regola per l'approvazione». Di tutt'altro avviso è, pe­rò, l'assessore al Territorio, Alfredo Viganò, secondo cui quest'ultima ordinanza non cambia l'orientamento né le prospettive tenute finora dal Comune. «Ci siamo già pronunciati più volte sul PL di Cascinaz­za – spiega Viganò – e l'esito è sempre stato di non far prose­guire l'iter perché non confor­me con le salvaguardie vigen­ti e anche perché avera pro­blemi con il Piano regolatore vigente (il Piccinato del 1971, ndr). Ora, vedremo di verificare ancora la situazione e, se necessario, precisare ancora la nostra posizione. Poi, que­sti sono sempre discorsi pro­cedurali che non cambiano né inficiano le scelte di meri­to sulla questione pii volte espressa».

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