Il caso

Test Medicina, ammissione a rischio per il 2024: la storia del monzese Riccardo Sala

Lo studente, iscritto al quinto anno dello Scientifico all'Hensemberger, è uno dei 4mila ex quartini che in Italia hanno superato la prova del TOLCMed. La sentenza del Tar e il Ministero rischiano di rendere tutto inutile.

Riccardo Sala alle prese con lo studio

Monza. L’estate scorsa l’aveva passata praticamente tutta a studiare per superare, da studente di quarto superiore, la prova del TOLCMed, il test di ammissione alla facoltà di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e protesi dentaria per l’anno accademico 2024. E Riccardo Sala, che quest’anno sta frequentando l’ultimo anno del Liceo scientifico all’Iti Hensemberger di Monza, ce l’aveva anche fatta ad ottenere un punteggio sufficiente per l’ammissione.

Il 18enne monzese già sognava, una volta diplomato, di iscriversi nel 2024 alla Facoltà di Medicina dell’Università di Milano-Bicocca, che ha il suo Polo Biomedico proprio a Monza. A due passi da dove abita, Riccardo si sarebbe formato per diventare un giorno un pediatra. Il suo obiettivo, invece, rischia di essere messo seriamente in discussione.

LA QUESTIONE

Per lo studente dell’Hensemberger, come per altri 4mila in Italia riuniti nel Comitato degli ex quartini, sono arrivate prima la proposta del Ministero dell’Università e della Ricerca di modificare in itinere i test di ammissione per l’anno accademico 2024, poi il 17 gennaio la sentenza del Tar del Lazio che ha dichiarato illegittimi i Tolc, le prova d’ammissione a Medicina. Ora si attende il ricorso al Consiglio di Stato.

“L’attuale situazione lede gravemente i diritti degli “ex quartini” che, con la modifica delle prove di ammissione ed una tipologia di test basata sulla banca dati pubblica, vedono vanificare il punteggio ottenuto la scorsa estate” spiega Riccardo nell’intervista ad MBNews.

“Io ho deciso di rifare eventualmente il test nella sessione di maggio o luglio – annuncia – altri nella mia situazione, però, passeranno ad altre facoltà o andranno a studiare all’estero. L’Italia rischia di perdere tanti, brillanti, futuri medici!”.

L’INTERVISTA

Riccardo, dopo la gioia del test d’ammissione a Medicina che hai superato nel 2023, quest’anno è iniziato con la doccia fredda della sentenza del Tar del Lazio. Come hai reagito?

La decisione del Tar è ingiusta. In base ad una presunta mancanza di par condicio, per il fatto che il punteggio massimo raggiungibile era diverso a seconda della difficoltà del test, infatti, ha accolto il ricorso di coloro che non sono riusciti ad acquisire un punteggio sufficiente per l’inserimento in graduatoria. Viene annullato, così, l’impegno e il sacrificio di chi ha superato un concorso secondo le norme di legge.

Tu come ti eri preparato alla prova del TOLCMed?

Avevo passato l’estate a studiare i 40 argomenti su cui verteva il test. Di questi posso dire che 38 e mezzo li conoscevo praticamente a memoria. Per quanto riguarda la matematica ho iniziato a studiarla in maniera specifica già per il test di ammissione al Politecnico di Milano, che pure ho superato. Poi mi sono concentrato anche su fisica, biologia e chimica. Ora le tantissime ore di studio, i week-end passati sui libri invece di uscire con gli amici, rischiano di essere stati inutili.

LA SCELTA

Riccardo, da dove nasce la tua decisione di iscriverti alla facoltà di Medicina?

Io non ho medici in famiglia, sono figlio di due semplici impiegati. Credo, quindi, nasca dalla volontà di prendermi cura degli altri, in particolare dei più piccoli. Sono un volontario della Croce Verde di Lissone, mi occupo dei bambini al doposcuola e nell’oratorio estivo. Faccio inoltre parte della FireFit di Vedano al Lambro, un’associazione sportiva dilettantistica che promuove il volontariato attivo dei giovani.

Eppure il tuo percorso formativo e scolastico è stato piuttosto variegato prima di indirizzarsi verso le materie scientifiche. Ce lo racconti?

Ho frequentato le scuole elementari a Cinisello Balsamo prima di trasferirmi a Monza. Alle superiori inizialmente mi sono scritto all’indirizzo Meccanica dell’Hensemberger. Alla fine del terzo anno, ho deciso di passare allo Scientifico. Per farlo ho trascorso, nel 2022, una prima estate a studiare intensamente per essere adeguatamente preparato su tutte le nuove materie. La seconda estate consecutiva sui libri è stata, nel 2023, quella per il test di ammissione a Medicina.

LE PROSPETTIVE

Tu, come gli altri ex quartini, sei in attesa che il Consiglio di Stato valuti, anche sulla base di una mozione del Ministero, il ricorso contro la decisione del Tar del Lazio. Speri in un esito positivo?

Ci spero, ma non mi faccio illusioni. So solo che, se non ci sarà la convalida dei punteggi conseguiti nei test effettuati nel corso dell’anno 2023 e l’ammissione prioritaria, almeno per i 4000 che hanno conseguito un punteggio utile, con precedenza assoluta della scelta di sede sulla totalità dei posti disponibili per il 2024, per me sarà difficile rientrare nuovamente nel 3% degli iscritti ai test di ammissione che riescono ad entrare alla facoltà di Medicina all’Università Bicocca.

Riccardo, sei uno studente brillante all’ultimo anno delle superiori e hai una media superiore al 9. Se dovessi rifare il test la prossima estate e non superarlo, perché non considerare alternative a Medicina?

Non mi sento attratto da altre facoltà, come Ingegneria ad esempio. Non posso prendere in considerazione l’ipotesi di frequentare Medicina in un’Università privata perché non sarebbe sostenibile, per la mia famiglia, pagare costi esorbitanti per sei anni di corso di laurea. Non mi resta che riuscire a prepararmi nuovamente al test, consapevole che dovrò farlo mentre studio anche per l’esame di maturità.

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