Un territorio più green dopo il Coronavirus? E’ possibile: le 5 proposte di Legambiente

17 aprile 2020 | 12:33
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Un territorio più green dopo il Coronavirus? E’ possibile: le 5 proposte di Legambiente

Torneremo alla vita di prima finita l’emergenza sanitaria del Coronavirus? Secondo Legambiente Lombardia i sindaci hanno il dovere di immaginare un nuovo modello di città. Più verde, ovviamente.

Stanno cambiando volto le città in queste ultime settimane di lockdown. Svuotate, deserte, quasi disabitate, le fila interminabili di auto alle quali eravamo abituati hanno lasciato spazio alla natura, che piano piano sembra riprendere terreno.

In questo momento in cui tutto è fermo, alcune associazioni ambientaliste stanno iniziando ad immaginare come saranno i nostri comuni una volta che la quarantena sarà terminata. Tra queste c’è anche Legambiente Lombardia, che qualche giorno fa ha scritto ai sindaci lombardi e ad ANCI alcuni suggerimenti concreti per ripartire con una marcia in più: quella green.

«Non c’è momento migliore per osare lo straordinario – scrive Legambiente ai Sindaci. – Per superare l’emergenza coronavirus e per far ripartire le città italiane e lombarde servono risposte e soluzioni eccezionali. Per questo, cari Sindaci, non vi limitate all’ordinario, non restituiteci le vecchie città. Il vostro mestiere richiede visione di futuro, soluzioni inedite, capacità di guidare la comunità verso frontiere nuove».

Ripartire con misure più sostenibili: la Brianza ne ha bisogno 

Legambiente Lombardia ha indicato ai primi cittadini un pacchetto di 5 misure sostenibili e concrete per ripensare la mobilità in città post COVID-19. Suggerimenti utili per tutti, ma particolarmente preziosi per unterritorio come il nostro, che da qualche anno è tra i peggiori d’Italia per inquinamento e qualità dell’aria. 

Rinfreschiamoci la memoria: nel 2018 la città di Monza si piazzava sul podio delle città più inquinate d’Italia. Era al terzo posto: davanti al capoluogo brianzolo solo Brescia e Lodi. Nel 2019 le cose erano andate meglio, complice anche il meteo che aveva permesso un miglioramento in tutta la Lombardia. Il 2020 si era aperto, invece, con numeri preoccupanti, che avevano costretto gli amministratori a correre ai ripari attuando anche manovre straordinarie per contenere il tasso di Pm10 nell’aria.

Le 5 proposte di Legambiente Lombardia 

Secondo gli ambientalisti la fine del lockdown ci darà la chance di fare meglio e proprio la Lombardia potrà essere un banco di prova per sperimentare soluzioni alternative. In concreto, Legambiente ha proposto ai sindaci: mezzi pubblici più sicuri, il rafforzamento della sharing mobility, più piste ciclabili, incentivi economici per rottamare le auto più inquinanti e il potenziamento dello smart working. 

Per alcuni di questi interventi il costo potrebbe essere pari a zero. Per altre proposte, invece, bisognerà fare rete con altri comuni o con Regione Lombardia.

I nuovi modelli di città potrebbero già essere sperimentati nella famosa “fase 2” annunciata dal Governo? Secondo Legambiente la risposta è sì.

«La mobilità in città, sui percorsi casa-lavoro, sarà un argomento strategico soprattutto in Lombardia, una delle zone più inquinate d’Italia – ha spiegato Barbara Meggetto, presidente Legambiente Lombardia. – Perché è evidente che l’inquinamento atmosferico ci rende più deboli, influendo negativamente sulla nostra salute al di là della pandemia. È necessario quindi, per il benessere dei cittadini, mettere al centro della fase 2 un nuovo modello di mobilità sostenibile. Per far ciò è indispensabile un impegno da parte di tutti, cittadini, sindaci, società di trasporto e Regione, consapevoli che sono necessari provvedimenti che mettano al centro le città e i comuni, perché è da qui che bisogna prima di tutto ripartire».

In apertura, la Critical Mass di Fridays For Future. Foto di repertorio.