Lotta allo spreco alimentare, sconto sulla tassa rifiuti ai commercianti generosi

Il Comune di Monza taglia la Tari a negozi e ristoranti che doneranno gli alimenti invenduti. I diretti interessati si mostrano interessati, ma non mancano le richieste di chiarimento.
L’inizio dell’estate non è poi così lontana. Molti di voi hanno già programmato le proprie vacanze. O stanno per farlo. Ma la bella stagione, spesso tanto desiderata, porta con sé anche qualche scadenza non proprio gradita. Come quella dei tributi comunali. Che proprio a giugno chiedono ai cittadini il pagamento delle proprie tariffe. Ma se l’addizionale Irpef, la Tasi, l’Imu e la Tari rischiano di far venire l’orticaria solo a nominarle, a Monza c’è chi, almeno in parte, può ridurre l’importo di queste tasse. E non alleggerire troppo il peso del proprio conto in banca. Per il 2017 il Comune del capoluogo brianzolo, anche se ha mantenuto ai massimi livelli le aliquote della tassa rifiuti per i cittadini, delle imposte sugli immobili (1,06 per cento) e dell’addizionale Irpef (0,8 per cento), ha previsto vantaggi fiscali per associazioni e commercianti.
Sul piatto della bilancia, tra le note liete, saranno esentati dal pagamento della Tosap (la tassa per l’occupazione del suolo pubblico) i gruppi che riqualificheranno aree verdi o edifici, le associazioni che produrranno eventi di interesse pubblico e le onlus che organizzeranno attività non commerciali. Ci sarà uno sgravio anche sulle illuminazioni natalizie, oggetto di più di una critica anche in occasione dell’ultimo Natale (leggi qui).
In vista del pagamento dei prossimi tributi comunali, a destare maggiore curiosità, però, è la riduzione della parte variabile della Tari per i negozi e i ristoranti che doneranno gli alimenti invenduti a organizzazioni caritative o animaliste. Una decisione, dal valore di circa 100mila euro, che è in linea con la legge nazionale contro gli sprechi alimentari, approvata lo scorso agosto in Parlamento, di cui MBNews si è già occupata recentemente (ecco l’articolo). Nel dettaglio il Comune di Monza ha deciso che lo sconto sarà del 5 per cento per chi regalerà un quantitativo di cibo tra il 10 e il 30 per cento dei rifiuti potenzialmente prodotti e del 10 per cento oltre il 30 per cento. Per ottenere lo sconto i commercianti dovranno consegnare la documentazione relativa alle donazioni entro il 31 gennaio di ogni anno. Ma cosa ne pensano i diretti interessati?
Siamo andati a sentire la voce di chi ogni giorno, in centro e nelle zone limitrofe, cerca di vendere i propri prodotti alimentari. Come Giorgio Montanini, uno dei tre soci che da un anno hanno preso in gestione lo storico “Woody Rock Pub”, una birreria in stile old english a due passi dal ponte dei leoni. “L’iniziativa è sicuramente ottima, ma non ne sapevo nulla – afferma – in generale, comunque, noi facciamo una spesa molto oculata e cerchiamo di avere meno avanzi possibile. Per il momento – continua – il pane in eccesso, ad esempio, lo diamo ad una volontaria del canile, che ogni tanto passa da noi a ritirarlo”. Questa sorta di ‘autogestione della solidarietà’ sembra essere il carattere distintivo anche della “Trattoria caprese” di piazza Roma, uno dei marchi più noti a Monza della verace pizza napoletana. “Noi ci limitiamo a dare le pizze con qualche imperfezione di cottura ai ragazzi che girano intorno al nostro locale – spiega Jacopo Massironi, figlio del titolare e responsabile dell’accoglienza dei clienti – per il resto da tempo consentiamo ai nostri consumatori di portare a casa i propri avanzi e, quando è possibile, non buttiamo via ciò che resta in cucina. In particolare – continua – i dolci, che riproponiamo nei nostri buffet”.
La decisione del Comune di ridurre la parte variabile della Tari a negozi e i ristoranti, che doneranno gli alimenti invenduti a organizzazioni caritative o animaliste, suscita più di una richiesta di chiarimento da parte dei diretti interessati. “Siamo pronti a fare la nostra parte, anche perché condividiamo la lotta contro lo spreco prima di tutto dal punto di vista morale – afferma Giulia Panteghini, titolare della pasticceria caffetteria “Dolcezze di Giulia”, aperta in via Cavallotti dallo scorso novembre – però vorremmo capire come effettivamente si possano donare gli avanzi, in base anche alle caratteristiche del nostro prodotto”. Il problema sembra essere l’estrema deperibilità della merce venduta. “I dolci di nostra produzione naturalmente devono essere consumati in giornata, al massimo l’indomani – spiega Giulia – quindi diventa complicato, nel nostro caso, donare ad altri un prodotto che abbia ancora tutta la sua qualità. Un po’ meglio il discorso per il salato – continua – in parte congeliamo quello che non vendiamo, ma certamente per un tempo comunque limitato”. Le buone intenzioni i commercianti monzesi sono disposti a mettercele. Si vedrà se questa basterà per rendere lo sconto sulla Tari l’inizio di nuove forme di solidarietà.