Fusione Camera di commercio, i sindacati aprono il fronte romano

Dopo il ricorso al Tar della Lombardia, Cgil, Cisl e Uil presentano una secondo ricorso anche al Tar del Lazio contro il decreto del Mise
Nella lotto contro l’operazione di fusioni delle Camere di commercio di Milano, Monza e Lodi, i sindacati brianzoli hanno deciso di aprire un fronte romano. Dopo il ricorso al Tar della Lombardia presentato la scorsa estate, Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato di averne presentato uno anche il Tar del Lazio direttamente contro il decreto del ministero allo Sviluppo Economico che ha dato l’ok alle delibere di fusioni delle Camere di commercio. Duro il commento di Maurizio Laini, segretario generale Cgil: “Come abbiamo già avuto modo di dire, la fusione delle Camere di commercio è stata gestita con una logica privatistica, quando invece si sarebbe potuto affrontare il tema in maniera aperta”.
Per i sindacati, il ricorso presentato al Tar del Lazio rappresenta un’opportunità ulteriore di mettere sotto pressione i vertici di Camera di commercio. La Brianza, hanno spiegato a più riprese le tre organizzazioni sindacali, avrebbe la possibilità di restare autonoma. I parametri sia economici che di numeri di iscritti vengono ampiamente rispettati. Quindi, perché tanta fretta di riunire sotto un unico tetto le tre Camere di commercio anticipando i tempi del referendum? “Si tratta di una questione molto delicata e complessa – ha spiegato Rita Pavan, segretario generale Cisl Monza Lecco -. Vogliamo andare fino in fondo affrontarla nel merito”.